Afghanistan in fiamme

I talebani arruolano i soldati-kamikaze. A Kabul nascerà la "Brigata martiri"

L'annuncio del portavoce: "Saranno inquadrati come forze speciali nel nuovo esercito, composto da 100-150mila militari"

I talebani arruolano i soldati-kamikaze. A Kabul nascerà la "Brigata martiri"

Un battaglione di kamikaze. I talebani preparano il nuovo esercito e annunciano di volersi dotare di attentatori suicidi per completare bene il lavoro. Il mediatico viceministro dell'Informazione e della Cultura dell'Emirato islamico di Afghanistan, portavoce dei nuovi padroni di Kabul, Zabihullah Mujahid, ha spiegato a Radio Free Europe/Radio Liberty (Rfe/Rl) che i kamikaze faranno parte delle teste di cuoio e il battaglione, sotto il controllo del ministero della Difesa, verrà impiegato in operazioni speciali. Nessuna ulteriore precisazione sul possibile ambito del loro utilizzo, ma l'immagine del nuovo ufficio per gli attacchi suicidi, diffusa dall'oppositore Ali Maisam Nazary, del Fronte della resistenza nazionale dell'Afghanistan, e scattata all'interno del ministero della Difesa, con tanto di mappamondo sul tavolo e bandiera di fede a fianco della scrivania, oscilla tra il tragico e il grottesco mentre i talebani continuano a premere per ottenere il riconoscimento internazionale e nel Paese imperversa la fame e il sistema sanitario - denuncia Medici senza Frontiere - è sull'orlo del collasso.

Nei piani degli integralisti, annunciati nei giorni scorsi dal portavoce Mujahid, il nuovo esercito nel quale saranno inquadrati i kamikaze della «Brigata martiri» - come molti già la chiamano, dall'arabo «Istishhad» - sarà composto da circa 100mila soldati, pienamente equipaggiati, o addirittura 150mila contro i 350mila del precedente governo, secondo il capo di Stato maggiore, Qari Fasihuddin.

Tornati al potere dopo la caduta di Kabul, il ritiro delle truppe Nato e l'evacuazione dei loro collaboratori, nel caos, lo scorso agosto, gli studenti del Corano hanno usato finora l'arma dell'attacco suicida soprattutto contro le forze di sicurezza afghane e contro i soldati statunitensi, facendo strage anche tra migliaia di civili afghani. Il copione si è ripetuto sotto gli occhi del mondo proprio nei tragici giorni dell'evacuazione della capitale, quando tuttavia, a rivendicare gli attentati all'aeroporto con quasi 200 morti, è stato l'Isis-K, rivale politico e militare dei talebani. Solo di recente, ma la notizia non è confermata ufficialmente, l'Emirato dei talebani avrebbe schierato kamikaze al confine nord dell'Afghanistan con il Tagikistan, mentre tratta con il Pakistan, che alla frontiera ha avviato la costruzione di una recinzione a causa di incidenti e infiltrazioni.

«L'annuncio della Brigata Martiri, che i talebani potrebbero riprodurre anche nella polizia, con un corpo speciale, è l'ennesima prova che i talebani disegnano la loro legittimazione basandosi su un'interpretazione radicale dell'islam - spiega al Giornale Khaled Zekriya, ambasciatore in Italia del governo della Repubblica islamica dell'Afghanistan soppiantato dai talebani a Kabul, ma ancora riconosciuto dalla comunità internazionale - Vogliono raccogliere volontari, promettendo ai soldati, con il martirio, sia il paradiso che risorse finanziarie alle famiglie, che sosterranno economicamente. È chiaro che d'ora in poi la loro tattica militare cambierà per insistere sugli attacchi suicidi.

Li useranno su chiunque sia contro di loro».

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