I tre big M5S balbettano in video Casaleggio: c'è la mano di Renzi

Q uella dei Cinque stelle è un'offensiva mediatica senza precedenti. Messa in atto a Roma - prima con una diretta streaming su Facebook e poi con diverse ospitate tv - ma pianificata nel dettaglio a Milano. È da qui, infatti, che Gianroberto Casaleggio detta i tempi del contrattacco, preoccupato delle conseguenze che la vicenda di Quarto rischia di avere sul movimento. Al punto da ribaltare le regole della comunicazione grillina e imporre ai due big Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista di presentarsi nei salotti della tanto bistrattata tv per le arringhe difensive del caso. Il primo a Ballarò su Rai Tre, il secondo a Otto e mezzo su La7. Nella stessa sera e dopo che qualche seconda fila si è già concessa ai talk non di prima fascia (vedi Danilo Toninelli ospite di Omnibus). Un'invasione di massa, insomma. Che segna quello che è forse il momento di maggior difficoltà di Beppe Grillo e del suo movimento. Con quelli che fino a ieri si compiacevano di essere il futuro della politica costretti a giocare in difesa secondo uno spartito che sa molto di prima Repubblica. Non solo per la fulminante riscoperta dei talk show, quanto per quel video su Facebook dove Di Maio, Di Battista e Roberto Fico fanno di necessità virtù e si presentano uno a fianco all'altro solo per smentire le voci che raccontano frizioni e incomprensioni (in particolare tra i primi due).Comunque la si pensi sulla vicenda che ha coinvolto il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo (da ieri ex Cinque stelle perché, nella miglior tradizione grillina, anche lei espulsa) non c'è dubbio che il contraccolpo rischia di essere devastante e condizionare il risultato delle amministrative. L'argomento, non a caso, è stato il cuore delle telefonate che sono rimbalzate nelle ultime 48 ore tra Milano e Roma, dove tra i più agitati pare ci fosse proprio Rocco Casalino, non solo capo della comunicazione del gruppo del Senato ma, soprattutto, cinghia di trasmissione tra la Casaleggio Associati e la politica romana.Un'ansia che ha coinvolto lo stesso guru, convinto che dietro la vicenda di Quarto ci sia una campagna mediatica su cui soffia un Renzi ben felice di spostare l'attenzione da Etruria, ma anche molto preoccupato dalle conseguenze. È stato un colpo da ko - è il senso dei ragionamenti fatti al telefono da Casaleggio - e se non reagiamo subito rischiamo di non rialzarci in tempo per le amministrative. E qui sta il punto. Perché il timore è che l'inchiesta campana possa aver azzoppato i Cinque stelle proprio alla vigilia di una tornata elettorale che potrebbe essere decisiva. Soprattutto a Roma, dove - al di là della vulgata secondo cui Grillo preferirebbe perdere per non avere l'onere di governare una città tanto difficile - il M5S ha concrete possibilità di sbancare. Un passaggio che, alcuni giorni fa, proprio Casaleggio nelle sue conversazioni private definiva «il primo gradino per la spallata al governo Renzi».Di qui i timori di queste ore. E l'offensiva mediatica che si è aperta con il video su Facebook di Di Maio, Di Battista e Fico, esponenti di punta del direttorio M5S. Con il primo ad annuire mentre il secondo argomentava un'improbabile difesa. Improbabile come la ragione che ha spinto Grillo a espellere la Capuozzo. Perché non ha denunciato ricatti e minacce, scriveva ieri sul blog.

Salvo averla difesa solo sette giorni fa quando, lo stesso Grillo e sullo stesso blog, spiegava che la Capuozzo non ha denunciato nessuno perché non c'è mai stato alcun reato da denunciare, ma «solo pressioni e richieste di tipo politico».