I vertici dei Servizi da Mattarella nel giorno in cui fu firmato il decreto

Per l'evento è stato emesso un francobollo celebrativo ed è stata anche coniata una moneta da cinque euro con i simboli dell'intelligence italiana

I vertici dei Servizi da Mattarella nel giorno in cui fu firmato il decreto
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"È costituito alle dipendenze del capo di stato maggiore Generale un servizio di informazioni militare nel quale saranno unificati e coordinati gli attuali servizi d'informazione dell'esercito, della marina, dell'aeronautica". Il decreto scritto a mano con l'intestazione "Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione" è del 15 ottobre 1925. Le firme in calce sono del re e di Benito Mussolini, presidente del Consiglio. Cento anni dopo l'intelligence ricorda il primo secolo dalla sua nascita ufficiale. Oggi viene presentato un francobollo celebrativo dedicato al centenario. Una scia con i colori della bandiera italiana idealmente unisce simboli e stemmi araldici dell'attuale sistema di sicurezza italiano. Un assetto integrato e coordinato dal Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis), che assicura unità di indirizzo e collegamento tra i due servizi segreti, l'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (Aise), con proiezione internazionale, e l'Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (Aisi), che opera sul territorio nazionale.

Per il centenario è stata coniata anche una moneta commemorativa di 5 euro. Sul rovescio è stilizzata la planimetria del comprensorio ottocentesco di Forte Braschi a Roma, sede storica dell'intelligence fin dalla metà degli anni '30 dello scorso secolo. Il direttore dell'Aise è il generale Giovanni Caravelli, classe 1961, che ha frequentato il corso dell'Accademia militare "Esempio". Nel 2014 ha assunto l'incarico di numero due dei servizi per l'estero e da cinque anni è il direttore dell'intelligence. Il motto dell'Aise, "Per Aspera ad Veritatem", la verità attraverso le asperità, è sempre attuale con le sfide e minacce odierne in un mondo circondato da guerre. Solo nel 1949 con la creazione del Servizio Informazioni Forze Armate (Sifar) l'Italia repubblicana ritrova un proprio servizio informativo interforze. Nel 1966 viene riorganizzato nel Sid (Servizio Informazioni Difesa) per affrontare la Guerra fredda. Allora i servizi segreti sono finiti nell'occhio del ciclone e alcuni alti ufficiali condannati per coinvolgimenti nella strategia della tensione. Nel 1977, con l'entrata in vigore della legge 801, il Sid viene sciolto e sostituito da due strutture distinte: il Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare all'estero) e il Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica interna).

Secondo l'ammiraglio Martini, leggendario direttore del Sismi, "la strategia della tensione era conseguenza della guerra fredda. Si trattava del riflesso a casa nostra dello scontro fra i due blocchi". Le ombre del passato sono legate alla prima Repubblica e non possono infangare la storia patriottica e avventurosa delle nostre spie, che hanno servito il paese con grande abnegazione e senso del dovere. L'intelligence ha il compito "di assicurare le attività informative allo scopo di salvaguardare la Repubblica dai pericoli e dalle minacce provenienti sia dall'interno che dall'esterno" si legge nella presentazione del centenario. Grazie alla Legge n. 124 del 2007, il settore viene profondamente riformato e il Presidente del Consiglio dei Ministri ha la responsabilità politica del settore. Il Copasir è l'organismo parlamentare di controllo.

Il momento più importante delle

celebrazioni è previsto mercoledì 15 ottobre, un secolo dopo il decreto che fondava il Servizio informazioni militare. Una rappresentanza dell'intelligence incontrerà al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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