I vicepresidenti del Cnel contro la gestione Treu

I vicepresidenti del Cnel contro la gestione Treu

Il Cnel resta nella bufera. A parte alcuni parlamentari che ne hanno riproposto la soppressione, il tema dell'organo di rilievo costituzionale scampato all'eliminazione prevista dal referendum del 4 dicembre si è riaffacciata a seguito della designazione da parte del governo di 48 consiglieri. La decisione dell'esecutivo dimissionario ha rinfocolato le polemiche proprio mentre i consiglieri avevano approntato un progetto di riforma dell'organismo per renderlo più efficiente e al passo con i tempi. Ora, però, scoppia una nuova polemica, del tutto interna, che investe il presidente Tiziano Treu: i due vice presidenti, Delio Napoleone e Gian Paolo Gualaccini, gli hanno contestato in una lettera di non difendere l'istituzione dagli attacchi esterni, di assumere decisioni in solitudine, mentre non verrebbero affrontati irregolarità serie come il denunciato mancato pagamento dei contributi. Dalla presidenza assicurano che una risposta alla missiva arriverà tra oggi e martedì. In sostanza, si dissociano dalla sua «gestione». Treu intenderebbe attenersi ad una risposta formale.

Da un lato, si definiranno del tutto «infondati» i casi a cui si fa riferimento, mentre, dall'altro, l'accusa verrebbe ribaltata contro chi denuncia la situazione, dato che lui è stato nominato presidente solo il 16 maggio 2017. Le irregolarità e i problemi, insomma, sarebbero stati di competenza di chi ora punta il dito.

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