
Se da una parte l'intelligenza artificiale è un campo minato di insidie e pericoli etici, dall'altra è anche un acceleratore di produttività. Su questa dicotomia si è giocato il dibattito dal titolo L'intelligenza globale che ha visto confrontarsi quattro manager tra le principali aziende italiane.
"L'applicazione dell'intelligenza artificiale nella nostra azienda va dal dispacciamento dell'energia elettrica alle attività di manutenzione, anche predittiva, della rete di trasmissione", ha spiegato Francesco Salerni (direttore strategia, digitale e sostenibilità di Terna). Gli algoritmi permettono la predizione della domanda energetica e la gestione della rete in tempo reale e consentono di ridurre passaggi complessi che fino a poco fa richiedevano ingenti risorse umane. "Abbiamo avviato un programma di formazione continua del personale oltre ad una sperimentazione di Microsoft 365 Copilot su un campione aziendale, firmando un accordo con la big tech statunitense", ha spiegato. Sulla stessa linea si è espresso Nicola Rossi (head of innovation di Enel), che ha ricordato il bisogno di strutture interne capaci di presidiare i rischi e cogliere le opportunità. "Servono strumenti per gestire questa dirompente tecnologia, ed è perciò fondamentale, per avere il controllo, curare la governance di uno strumento così complesso: così da applicarlo in un'azienda che dia garanzia che si utilizzi nella maniera corretta". Per questo "Enel, prima tra le utility, ha creato un comitato a livello di top management che si riunisce periodicamente proprio per analizzare le linee strategiche da seguire, per identificare i rischi, per studiare e applicare delle policy che consentono di gestirli". Anche il Gruppo Autostrade per l'Italia ha integrato l'intyelligenza artificiale nella gestione delle infrastrutture. Per Danilo Gismondi (direttore IT e digital transformation officer di Autostrade per l'Italiua), "a livello aziendale è necessario inquadrare tutti gli sviluppi, i casi d'uso e le implementazioni di intelligenza artificiale all'interno dei limiti imposti dall'AI Act. L'azienda sana è quella che sa rimanere nei confini in modo etico, sano e utile al tempo stesso". I sistemi infatti oggi monitorano in tempo reale traffico, cantieri e sicurezza dei lavoratori, con droni, telecamere e data center mobili.
A tenere banco nel dibattito è il tema del lavoro, che con l'avvento delle macchine intelligenti dovrà - inevitabilmente - essere ripensato. "L'intelligenza artificiale non deve essere vista come una tecnologia che rimpiazza il lavoro umano - ha osservato Rossi - Lo deve supportare per svolgere più efficacemente e più velocemente alcune attività complesse. La sfida è quella di formare le persone per utilizzare questa tecnologia in modo sempre più consapevole". Una visione condivisa anche da Luca Luciani (ceo e direttore generale Gruppo Telepass). "Noi crediamo - ha spiegato - che l'integrazione macchina-umano sia un valore aggiunto. L'inclusione delle macchine nelle aziende moderne è fondamentale per aumentare la produttività e il ruolo umano in questo è vitale per creare valore". L'idea di Telepass è quella di andare verso un' alleanza intelligente tra macchina e uomo.
"Siamo una delle poche aziende che hanno un customer care human e digital dove la macchina non può arrivare, lì è necessario il valore aggiunto delle persone. Per le aziende devono investire nella formazione e nell'aggiornamento dei dipendenti sull'utilizzo di queste tecnologie".