Gli imam si svegliano: "Domani i musulmani vadano nelle chiese"

L'appello della comunità islamica francese si diffonde in Italia. I vescovi: «Segnale forte»

Gli imam si svegliano: "Domani i musulmani vadano nelle chiese"

Qualcosa si muove. Fra Parigi e l'Italia le comunità musulmane battono un colpo e finalmente si schierano. Domani i cinque milioni di islamici francesi sono invitati ad andare a messa in segno di solidarietà con la Chiesa e lo stesso appello si sta diffondendo nel nostro Paese. Segnali incoraggianti anche se siamo solo all'inizio di un percorso che si annuncia lungo. Per carità, l'Islam non ha un'autorità centrale e dunque ci si deve orientare nel ginepraio delle diverse sigle che compongono quel mondo variegato e complesso. Ma comunque, la notizia è che la morte di padre Jacques Hamel, sgozzato sull'altare, ha smosso gli animi. Dunque, il Consiglio francese del culto musulmano, l'associazione che rappresenta l'Islam transalpino, ha chiamato a raccolta i responsabili delle moschee, gli imam e i fedeli affinché domani si rechino a messa, nella parrocchia più vicina alla loro residenza, in segno di «solidarietà e compassione», dopo «il vile assassinio». Un messaggio di fratellanza dopo tanta indifferenza, per non dire peggio; non solo, il Consiglio suggerisce anche alle moschee di Francia di «cogliere l'occasione della predica» del venerdì per «evocare il ruolo preponderante che occupa nella religione musulmana il rispetto delle altre religioni».

Parole che rompono la tela dell'ambiguità. In un'intervista al Giornale Paolo Branca, islamologo della Cattolica di Milano, aveva denunciato proprio quel silenzio complice di gran parte del mondo musulmano nei confronti dei terroristi: «Mi sembra di rivedere le amnesie del vecchio Pci verso le Brigate rosse, considerate all'epoca, con una sciagurata indulgenza, compagni che sbagliano».

Ora il cordone comincia ad essere tagliato e il cambio di passo arriva fino in Italia. Nel nostro Paese a prendere l'iniziativa sono la Coreis, (Comunità religiosa islamica) italiana, e l'Ucoii, Unione delle comunità islamiche in Italia. Delegati della Coreis porteranno il loro saluto a parroci e vescovi di molte città: Roma, Milano, Novara, Verona, Brindisi, Brescia, Vicenza, Fermo e sullo stesso registro saranno le visite decise dall'Ucoii. Da apprezzare anche la voce di Foad Aodi, Presidente delle comunità del mondo arabo in Italia, che propone a tutto l'Islam arabo del Belpaese la partecipazione alla Messa di domani «per pregare fianco a fianco con i nostri fratelli cristiani».

Avvenire, il quotidiano dei vescovi, sposa il gesto che parte da Parigi in un commento di Marina Corradi. E Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione esteri della Camera, elogia la scelta tricolore di duplicare in Italia le manifestazioni di pace.

In qualche modo l'Islam sembra rispondere alle sollecitazioni Angelo Bagnasco che aveva chiesto ai seguaci di Maometto parole chiare e nette contro la barbarie dilagante. Un incipit, anche se resta molto da fare, come nota il portavoce della Grande Moschea di Roma, Omar Camiletti: «È necessario impostare un lavoro permanente di conoscenza e avvicinamento».

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