«Gli immigrati portano la Tbc» Bufera su Grillo: è un razzista

Imbarazzo nel M5S che ha abolito il reato di clandestinità E intanto Alfano esulta: «Anche Berlino appoggia Frontex»

Di Maio, il preferito della ditta Grillo-Casaleggio, abbozza una difesa d'ufficio: «Mi sembrano preoccupazioni legittime» risponde ai cronisti il vicepresidente della Camera e apprendista leader Cinque stelle. Ma l'imbarazzo nel M5S, che ha votato alla Camera per l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, dopo una consultazione via web degli iscritti che aveva clamorosamente sconfessato la linea di Grillo, è inevitabile. Il leader torna su un tema che lo divide dai suoi parlamentari e dalla base M5S: l'immigrazione. Sul blog, da qualche giorno, lancia l'allarme epidemie, il ritorno sui barconi dei clandestini di «malattie debellate da secoli in Italia», come la tubercolosi. «Per la tbc non esiste un vaccino che provveda una protezione affidabile per gli adulti, si trasmette per via aerea e le cure richiedono anni - si legge sul blog - Vogliamo reimportarla, reimportiamola! Ma facciamolo alla luce del sole, informando la popolazione che alla polizia non vengono forniti neppure gli strumenti minimi di profilassi». Poi attacca «radical chic» e «la sinistra» che accusa di razzismo chi parla del rischio igienico (mentre invece bisogna «comprendere, capire, giustificare chiunque entri in Italia»), e che porta «al situazione grottesca degli Stati africani che chiudono le frontiere tra loro per paura del diffondersi dell'ebola, mentre noi le lasciamo spalancate senza fare alcun accertamento medico sui chi arriva da chissà dove nel nostro Paese».

Sembra un comunicato della Lega nord, invece è il leader del M5S che abolito il reato di ingresso clandestino. Silenzio dai parlamentari M5S, mentre i lettori del blog si dividono tra chi condivide il post e chi lo trova un autogol buono per attaccare il movimento, ma con una prevalenza dei favorevoli all'allarme anti immigrazione. Contro il Grillo «razzista» invece si scatena il centrosinistra, dal Pd («È odioso sentir parlare degli immigrati con i toni di Grillo» attacca il deputato del Pd Khalid Chaouki) a Sel («Grillo razzista fa concorrenza a Tavecchio»), a Rifondazione («Dipingere addirittura i migranti come untori è una porcheria infame e qualifica chi lo fa»), mentre la Lega nord si prende una rivincita: «Forse Grillo si dimentica che l'arrivo delle malattie infettive dall'Africa è stato favorito anche dall'abolizione del reato d'immigrazione clandestina voluto dal M5S» dice il deputato leghista Roberto Caon.

Non è la prima volta che Grillo deve difendersi dall'accusa di «razzismo». Anche quando ha stretto l'alleanza il Europa con il leader nazionalista Nigel Farage, Grillo ha dovuto assicurare - soprattutto ai suoi, molti contrari all'asse con il politicamente scorretto Ukip - che «Farage non è razzista, così come io non sono il fascista e il nazista descritto dai giornali italiani. Vuole controllare i flussi migratori in Europa così come lo vogliamo noi». Noi chi, Grillo e Casaleggio, o il M5S che invece sembra pensarla diversamente? Mentre in passato il comico nei suoi show, poi ripescati dal web quando è diventato leader del secondo partito italiano, ancora più duro: «I marocchini o vengono qua e rispettano le regole, o, se no, fuori dai coglioni». Più contenuto, perché non è più solo un comico, ma Grillo su non sembra aver cambiato idea sul tema immigrazione.

Proprio mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano, su Twitter annuncia dopo l'incontro col suo omologo tedesco a Berlino: «È un giorno importante: dopo il sostegno della Francia a Frontex Plus (il programma comune anti sbarchi, ndr), abbiamo anche il consenso della Germania».

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