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Missione Ue, rischi per i civili: "Evitare che ci siano dei morti"

Nel documento per il piano anti-scafisti le avvertenze per non mettersi contro la popolazione locale. "Forte minaccia dalle milizie"

Foto d'archivio
Foto d'archivio

La missione europea di contrasto agli sbarchi dovrà tenere conto di possibili vittime civili. Ed evitarle. Lo si legge nel piano di EunavFor Med, di cui Ansa ha avuto modo di leggere il testo. "Gli effetti collaterali devono essere evitati", c'è scritto chiaramente, facendo presente che qualora ci fossero porterebbero "una risposta negativa dalle popolazioni locali e della regione", un rischio per la missione stessa.

Da tenere in considerazione ci saranno diverse problematiche, per esempio il fatto che per sua stessa natura il traffico di vite tra una sponda e l'altra del Mediterraneo è un "business" in grado di adattarsi allo scenario in cui si muove. E dunque gli scafisti potrebbero "cambiare tattiche e cambiare i punti di partenza". Un coordinamento tra Tunisia ed Egitto è dunque necessario.

C'è poi, da non trascurare, la generale situazione di caos della Libia.

"La presenza di armamenti militari pesanti (incluse batterie di artiglieria sulla costa) e di milizie costituiscono una forte minaccia per navi e aerei Ue che operano nelle vicinanze e dovranno essere valutate", si legge nel documento.

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