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Gli imprenditori vogliono finanziamenti? Devono essere trans

Diffuso un bando per la selezione e il finanziamento di progetti di accompagnamento alla creazione di nuove imprese, ma bisogna essere transgender

Gli imprenditori vogliono finanziamenti? Devono essere trans

Quante volte abbiamo sentito - e continuiamo a sentire - gli infiniti appelli provenienti dal mondo del politically correct che ci invitano a considerare gay, lesbiche e trans persone del tutto uguali agli eterosessuali? È giusto che ognuno di noi debba godere degli stessi diritti e non essere vittima di discriminazioni. Peccato però che nell'atto pratico c'è chi ha creato una vera e propria distinzione, ovviamente a favore dei transgender. La presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento delle Pari opportunità, ha diffuso un bando di oltre 163mila euro per la selezione e il finanziamento di progetti di accompagnamento all’autoimprenditorialità e alla creazione di nuove imprese per le persone transgender.

L'avviso si trova sul sito dell'Unar (clicca qui per leggerlo). L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali è nato "per la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica". Ora improvvisamente sono diventati una razza o una etnia? Non dovrebbero essere trattati come dei normalissimi imprenditori italiani? Intanto il governo giallorosso, da sempre sensibile e al fianco del mondo Lgbt, non ha previsto una nuova proroga dei versamenti delle imposte: da oggi si dovrà procedere al pagamento dei vari adempimenti. Una vera e propria batosta ai danni di milioni di lavoratori e Partite Iva, già messi a durissima prova dagli effetti drammatici dell'emergenza Coronavirus.

"Servizi solo per i trans"

Andiamo a vedere a chi è rivolto l'avviso pubblico in questione. Si legge che è stata prevista l'attivazione di un programma di azioni volte all'avviamento di impresa e al "fare impresa", tenendo sempre in considerazione che a beneficiare dei servizi e delle opportunità di apprendimento dovranno essere solamente le persone transgender "che in futuro vorranno avviare una propria impresa o avviarsi a un lavoro autonomo". Viene scritto che queste azioni consistono nello svolgimento di corsi di formazione, consulenza, accompagnamento e sostegno all'imprenditorialità per persone transgender, "con particolare riferimento alla sperimentazione di percorsi di formazione specialistici e di accompagnamento per l’avvio di impresa volti a favorire l’inserimento lavorativo mediante progetti di start up d’impresa, autoimpiego e autoimprenditorialità per le persone transgender".

Infine è stato ribadito che l'obiettivo dell'intervento è quello di dotare le persone transgender degli strumenti utili per affrontare l'avvio di un'impresa qualora volessero immettersi nel mercato del lavoro attraverso attività di impresa o di lavoro autonomo: "È indiscutibile che, dotate di risorse e strumenti efficaci per orientarsi al 'Fare Impresa', possono recuperare quel gap oggi esistente nell’accesso al mercato del lavoro".

Requisito fondamentale: il soggetto proponente deve dimostrare di possedere tutti gli strumenti e tutte la capacità necessarie per garantire che le attività raggiungano il target di riferimento, "ossia le persone transgender, e dunque di essere in grado di coinvolgere il suddetto target".

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