Incontro con il medico "pro vaccini" sui social. E gli organizzatori devono allertare la Digos

Il virologo invitato: "Troppe bugie sul tema". In sala agenti per paura di contestazioni

Incontro con il medico "pro vaccini" sui social. E gli organizzatori devono allertare la Digos

Milano - I vaccini obbligatori? «Sono favorevole. Ma prima radiamo dall'Ordine i medici che dicono che non servono o che sono dannosi»: parola di Roberto Burioni, virologo milanese e «paladino» dei vaccini, che è seguitissimo sui social con le sue cronache scientifiche postate su Facebook e che ieri è intervenuto all'Unistem Day 2017, la nona giornata europea dedicata alla divulgazione sulle staminali. «Il vaccino - ha spiegato il docente di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele - è uno strumento sicuro ed efficace, chi dice il contrario dice una bugia e se è un medico dovrebbe essere radiato dall'Ordine. Ora, prima di discutere dell'obbligatorietà sulla cui introduzione sono favorevole, ritengo sia doveroso che gli Ordini siano severissimi contro questi signori, che chiamo così perché spero che presto non siano più medici. Signori che diffondono bugie pericolose senza nessuna base scientifica. Queste persone sono in malafede o ignoranti, oppure tutte e due le cose insieme. Comunque non possono fare i medici». Le nette posizioni di Burioni attirano le proteste di chi ha opinioni critiche sui vaccini. Non solo sul web. Mercoledì sera ad esempio l'esperto è intervenuto a Milano a un incontro sul delicato argomento organizzato dalla commissione Politiche della salute del Municipio 5. Presenti, oltre al professore, al presidente del Municipio Alessandro Bramati e al presidente della Commissione Carlo Serini, anche l'assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera e il vicesindaco Anna Scavuzzo. Qualche ora prima gli organizzatori, viste le personalità invitate e il contenuto sensibile del dibattito durato quasi tre ore, avevano allertato la Digos per precauzione. E per eventuali contestazioni degli «anti vaccini». A vigilare sui circa 150 cittadini in sala c'erano alcuni agenti in borghese dell'Ufficio politico (Uigos) del commissariato Scalo Romana. Fuori, un piccolo gruppo di carabinieri. Per fortuna però non è stato necessario alcun intervento delle forze dell'ordine. Inoltre, spiegano fonti della Questura, questo tipo di presenza a scopo preventivo è la prassi in tali incontri pubblici, indipendentemente dall'argomento trattato. I contestatori, una decina seduti nelle prime file, si sono limitati ad alzare la voce per qualche minuto e a interrompere vivacemente in particolare l'intervento di Gallera. Ma poi tutto è tornato sotto controllo e i critici hanno rivolto come gli altri le proprie domande agli esperti.

Sempre ieri all'Università Statale Burioni ha parlato del boom di morbillo: «È un dato preoccupante e dimostra che vaccinarsi è fondamentale per evitare una malattia pericolosa come questa». Che, ha aggiunto, «in un caso su mille dà problemi molto gravi e spesso permanenti e in un caso su circa 3mila può uccidere». Il medico è categorico: «Solo un pazzo può dire che i vaccini non servono a nulla e non si può dire neanche Io non sono antivax, ma.

Perché è come dire Io non sono razzista, ma. Chi dice queste cose è un pericoloso bugiardo». Infine: «Non si può invocare la libertà di scelta, è come se io pretendessi di guidare ubriaco e di essere libero di scegliere questa condotta».

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