
In attesa del nuovo pacchetto di sanzioni europee e di quelle, condizionate dalle richieste di Trump, da parte degli Stati Uniti, per danneggiare la Russia dove fa più male, nel portafoglio, l'Ucraina si mette in proprio. Attacchi su raffinerie, blitz contro industrie e sabotaggi contro il sistema dei trasporti, mentre continuano a infuriare gli scontri sul campo senza che si intravveda una svolta del conflitto e resta caldissimo il fronte internazionale dopo il caso dei droni russi lanciati verso l'Europa.
Sono stati invece i droni ucraini a colpire une delle più grandi raffinerie di petrolio della Russia, quella di Kirishi, nella regione di Leningrado. Una raffineria importantissima, con una capacità di lavorazione di oltre 17 milioni di tonnellate di petrolio all'anno, oltre il 6% dell'intera produzione russa. L'incendio che è divampato è durato per ore prima di essere domato. L'attacco è stato rivendicato dall'agenzia di intelligence militare ucraina che aveva già colpito il sito nel marzo scorso. Pochi giorni fa i droni ucraini avevano attaccato anche Primorsk, il più grande porto petrolifero russo sul Mar Baltico causando ingenti danni. La strategia ucraina è quella di colpire le strutture petrolifere per tagliare i rifornimenti al fronte. Stessa strategia utilizzata per colpire l'impresa chimica "Metafrax Chemicals" nel territorio di Perm, a circa 1.600 km dal confine ucraino, un'azienda di fondamentale importanza per il complesso militare-industriale russo, secondo produttore di prodotti chimici di sintesi organica del Paese. La produzione è in gran parte destinata alla fabbricazione di esplosivi fondamentali per la macchina da guerra russa.
Ma l'operazione più eclatante condotta dalle forze di Kiev è stato ai danni della linea ferroviaria russa, interrompendo il traffico e uccidendo due membri della guardia nazionale. "Le linee ferroviarie colpite sono vie di rifornimento essenziali per le forze russe che operano nelle direzioni di Kharkiv e Sumy", spiegano da Kiev. Le forze speciali, tramite un'operazione "particolarmente complessa", hanno interrotto il traffico sulla linea ferroviaria Oryol-Kursk in Russia. Un'unità specializzata della Guardia Nazionale russa è saltta in aria durante le operazioni di sminamento. In un altro incidente, avvenuto la notte scorsa, un'esplosione ha colpito la linea ferroviaria San Pietroburgo-Pskov, nei pressi della tratta Stroganovo-Mshinskaya. L'attacco ha fatto deragliare una locomotiva e distrutto 15 autocisterne piene di carburante. "La Russia dovrà affrontare gravi sfide logistiche, che avranno un impatto significativo sulla sua capacità di condurre operazioni offensive contro le forze ucraine", spiegano fonti ucraine. Individuato e distrutto anche un sistema missilistico antiaereo russo nei pressi di Oleksandrivka, nel territorio occupato della regione di Zaporizhia. Al di là dei danni, pesanti, si tratta dell'ennesima dimostrazione di come Kiev possa colpire la Russia anche in regioni interne a centinaia, se non migliaia di chilometri di distanza.
Il caso dell'attacco russo sulla Polonia e dello sconfinamento in Romania continua, ovviamente, a tenere banco.
Il presidente polacco Karol Nawrocki ha firmato una risoluzione che autorizza la permanenza sul territorio polacco di truppe straniere della Nato nell'ambito dell'operazione "Sentinella orientale", fatta scattare dall'Alleanza per proteggere il fianco Est dopo una "Violazioni inaccettabili", secondo l'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas. "Plateale violazione della sovranità Ue e seria minaccia alla stabilità della regione", dice Ursula von der Leyen. A conferma di una tensione che attacchi, sabotaggi, provocazioni e guerra sul campo, rimane altissima.