Cronache

Infermiere albanese deruba in corsia malato Covid

Gli ha sottratto il bancomat prosciugandogli il conto di 6mila euro. Incastrato dai video

Respiratori in un reparto di terapia intensiva
Respiratori in un reparto di terapia intensiva

Non solo infermieri-eroi che durante l'emergenza Coronavirus si sono votati anima e corpo per tutelare la salute pubblica. Ma qualche «mela marcia», non può certo offuscare l'immagine positiva che gli infermieri si sono guadagnati sul campo.

La storia è avvilente: un infermiere 41enne di origini albanesi residente a Boltiere (Bergamo) ha rubato il bancomat a un 66enne malato di Covid. Con la complicità della fidanzata 21enne, ha prosciugato il conto corrente dell'uomo, prelevando e utilizzando 6mila euro in poche settimane. È accaduto in un ospedale della provincia di Bergamo. L'infermiere e la compagna sono stati denunciati a piede libero per furto aggravato in concorso. Secondo quanto riportato da primatreviglio.it, i fatti risalgono al 13 marzo, quando il 66enne, di Cividate al Piano (Bergamo), viene portato al pronto soccorso con sintomi tipici del coronavirus. È qui che l'infermiere, in servizio, gli avrebbe sfilato il portafoglio. Successivamente, il 18 marzo, l'anziano viene trasferito in terapia intensiva, dove morirà il 14 aprile.

In poco tempo, il 41enne e la fidanzata prosciugano il conto dell'anziano, prelevando e facendo acquisti. I familiari dell'uomo si accorgono, però, di questi movimenti sospetti e presentano querela al comando della polizia locale di Romano di Lombardia (Bergamo). Al termine delle indagini, il 4 agosto, la polizia locale, dopo aver visionato alcune immagine tratte dalle telecamere di videosorveglianza, si presenta a casa dei due sospettati: la 21enne era presente, mentre il 41enne ha tentato la fuga ma è stato fermato. Dal conto corrente del malato risultavano ammanchi per 6 mila euro mentre questi era in fin di vita. Durante le perquisizioni nelle case della coppia, sono stati rinvenuti pc, tv e altri apparecchi acquistati con il bancomat del defunto.

«Una vicenda brutta, in un momento tragico, un abuso compiuto nei confronti di una vittima inerme», ha commentato il comandante della polizia locale di Romano di Lombardia, Arcangelo Di Nardo.

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