Politica

Gli effetti della pandemia sulle intenzioni di voto: tracollo della sinistra

Gli effetti della pandemia sulle intenzioni di voto dei cittadini. Poca fiducia nella politica: scende, anche se resta alta, la fiducia in Draghi. Tracollo del Pd a beneficio del M5s, FdI in costante crescita

Gli effetti della pandemia sulle intenzioni di voto: tracollo della sinistra

Un anno di pandemia e misure restrittive hanno decisamente inciso sull'animo degli italiani, fiaccati da questa condizione che appare infinita e danneggiati a livello economico. L'aumento della curva dei contagi ha inoltre portato le autorità a parlare di chiusure e restrizioni, cosa che ha ulteriormente stancato i cittadini, che dopo mesi e mesi di sacrifici sentono ancora parlare di divieti. Secondo un sondaggio di Alessandra Ghisleri riportato da La Stampa, ad oggi gli italiani che si dichiarano ormai al limite costituiscono il 28.4%, mentre salgono al 32.1% coloro che riferiscono di stare avvertendo i primi segni di cedimento. Solo il 27% dichiara di affermano ad avere ancora la forza per andare avanti

Ciò ha inevitabilmente influito anche sulle intenzioni di voto. Il mondo della politica appare sempre più lontano ai cittadini, che soffrono e si sentono abbandonati proprio da coloro che dovrebbero rappresentarli. Persino la fiducia nel nuovo presidente del Consiglio chiamato da Sergio Mattarella, Mario Draghi, sta calando, pur restando alta. Quanto ai partiti politici, i sondaggi confermano il centrodestra al primo posto, con il 49% (-0,1), contro la compagine di centrosinistra, al 37,1%.

Partendo dalla Lega, secondo i dati raccolti dalla Ghisleri, ci sarebbe un lieve calo dello 0,7%. Il Carroccio guidato da Matteo Salvini rimane ancora il primo partito d'Italia (22,9%), ma sta subendo un leggero calo di settimana in settimana. Forse alcune scelte dell'ex ministro dell'Interno hanno scombussolato il suo elettorato, cosa che invece non è accaduta a Forza Italia, che resta abbastanza stabile ed ottiene l'8,2%. Ancora in salita, invece, è Fratelli d'Italia, che continua la sua scalata. Unico partito rimasto all'opposizione, il gruppo di Giorgia Meloni sta ottenendo sempre più consensi, arrivando ormai al 16,7%, a poca distanza dal Movimento 5Stelle e più in alto del Pd. A radunarsi intorno a FdI, anche tutti coloro che non sono soddisfatti dalle scelte del governo, ora costituito da una variopinta maggioranza di partiti.

Quanto all'ala di centrosinistra, gli effetti delle dimissioni di Nicola Zingaretti sono ben visibili. Stando ai sondaggi dell'Istituto di ricerca politica e sociale Demos pubblicati da Repubblica, il Partito democratico avrebbe perduto ben 3 punti percentuali in quest'ultimo mese, scendendo al 17,2%. Quasi un record storico. Più negativi di dati forniti dalla Ghisleri, secondo i quali il Pd arriverebbe addirittura al 16,5%. A beneficiare della situazione, anche grazie alla presenza dell'ex premier Giuseppe Conte, è il Movimento 5Stelle. Malgrado i litigi ed i mal di pancia, i grillini otterrebbero un +2.7%, arrivando al 17,2%. Quasi il 19%, invece, per Demos. A raccogliere le briciole del Pd, forse, anche gli altri partiti di sinistra come LeU e La Sinistra, ora al 4,5%. E Italia Viva di Matteo Renzi? Le sue millantate abilità macchiavelliche non sembrano essergli state di grande aiuto, dato che oggi l'ex sindaco di Firenze vede il proprio partito in fondo alla classifica. Secondo Demos, Iv si trova al 2,1%.

Il malcoltento dei cittadini sta avendo effetto anche sul giudizio in merito all'attuale governo.

Mario Draghi ha subito un primo calo di consensi, che restano comunque alti: il 70% dei cittadini sarebbe ancora dalla sua parte.

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