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"Intesa, istituzione del Paese contro le diseguaglianze"

Messina: "Siamo la prima banca e la più attiva sul sociale". Papa Francesco: "Vi esorto a proseguire nei vostri obiettivi"

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Più di una grande banca. Intesa Sanpaolo è ormai, a tutti gli effetti, una vera e propria «istituzione» al servizio del Paese. «Tra le più importanti d'Italia». Carlo Messina, ceo del primo gruppo bancario italiano, è ricorso a questa definizione per descrivere il ruolo che l'istituto ricopre, con particolare riferimento alle energie profuse nel contrasto alle disuguaglianze sociali. Al riguardo, nel corso dell'incontro «Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo. L'impegno di Intesa Sanpaolo» svoltosi ieri a Brescia e i cui lavori sono stati conclusi dal presidente emerito Giovanni Bazoli, il top manager ha annunciato che la banca destinerà 1,5 miliardi a iniziative e progetti finalizzati proprio alla riduzione delle disuguaglianze entro il 2027. Per rafforzare questi interventi in favore del Paese e dei territori, l'istituto si è anche dotato di una nuova unità organizzativa: Intesa Sanpaolo per il Sociale, che ha funzioni di indirizzo e di governo delle attività sociali del gruppo. «Siamo il secondo sottoscrittore di titoli pubblici dopo la Bce, la dimensione del nostro sostegno al debito pubblico è incomparabile. Quello che fa la banca, particolarmente sulle disuguaglianze e sul sociale, deve essere guardato con attenzione molto significativa da tutti nel Paese», ha sottolineato Messina. E ancora: «Non solo siamo una grande banca europea, una grande compagnia assicurativa ma anche la più grande fondazione che opera in Italia». Il concetto di finanza etica abbracciato da Intesa è stato fortemente apprezzato anche da Papa Francesco, che in un messaggio inviato al «caro fratello» Messina, ha espresso grande apprezzamento per le iniziative del gruppo orientate al bene comune. «Vi esorto a proseguire nei vostri obiettivi per rafforzare il processo di inclusione economico-sociale rivolto con particolare attenzione ai più fragili», ha scritto il Santo Padre nella missiva letta ieri in sala da Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Elevando lo slancio verso la collettività a tratto identitario, Messina ha quindi sottolineato come la prima comunità che sta a cuore alla banca è quella dei propri dipendenti. Così, ha annunciato la decisione di erogare a questi ultimi, già dai prossimi mesi, un'anticipazione dell'aumento (435 euro medio mensile oggetto della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale), procedendo anche al ripristino della base piena di calcolo del Tfr. Poi ha assicurato che nessuno perderà il posto di lavoro a causa dell'arrivo delle nuove tecnologie, «almeno fino a quando io sarò alla guida dell'istituto. E vorrei rimanerci per molto».

Durante l'evento bresciano hanno avuto spazio anche personalità dell'imprenditoria, delle istituzioni e del mondo no-profit, a testimonianza del sostegno offerto da Intesa al terzo settore. Sul podio si sono così avvicendati, tra gli altri, Giovanni Bruno, Emma Marcegaglia, Marco Pagniello, Livia Pomodoro, Gian Carlo Blangiardo, Monsignor Vicenzo Paglia, Giorgio De Rita, Letizia Moratti e Serena Porcari.

A margine dell'incontro Messina ha poi riflettuto sui fattori macroeconomici che fanno da cornice ai progetti sviluppati. «Non vedo in nessun modo una recessione.

Vedo una crescita del Pil che si può posizionare tra 0,5% e 1,2%: questa è la mia visione dell'economia sia per quest'anno sia per il prossimo», ha scandito il banchiere, spiegando che le aziende «continuano ad avere un'ottima posizione di liquidità che deriva da gran parte dei depositi che hanno presso le istituzioni bancarie».

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