Le ipotesi di stretta: super pass al lavoro o per gli studenti, obbligo per over 18

Mercoledì il Cdm, il governo lavora su tre fronti. Certificato introdotto per categorie per non bloccare le filiere produttive: si inizierà con la pubblica amministrazione. L'idea: carta verde anche a messa

Le ipotesi di stretta: super pass al lavoro o per gli studenti, obbligo per over 18

I ricoveri nelle terapie intensive dei pazienti affetti da Covid schizzano. Il governo accelera per l'introduzione del super green pass per lavoratori e studenti dell'Università. Nelle ultime 24 ore c'è stato un aumento degli ingressi nei reparti di terapia intensiva (+22) e in quelli di area medica (+491) di pazienti affetti da Covid. Dati che emergono dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. L'aumento si registra in 8 Regioni: Abruzzo, Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Numeri che avvicinano l'Italia alla soglia critica. Il via libera al pass vaccinale rafforzato per accedere ai luoghi di lavoro è questione di giorni. Mercoledì la cabina di regia dovrebbe mettere a punto il provvedimento, che dovrebbe essere licenziato in giornata dal Consiglio dei ministri. Si lavora su tre fronti: l'introduzione del super green pass per categorie di lavoratori, per non bloccare intere filiere produttive, l'opzione di introdurre l'obbligo per gli over 18 e l'ipotesi di estendere il super green pass alla scuola. Su quest'ultimo punto le posizioni all'interno della maggioranza confliggono.

Si inizierà dalla pubblica amministrazione. E sarà un obbligo graduale: toccherà prima ai lavoratori a contatto con il pubblico. La platea sarà ampliata a scaglioni. Il governo è impegnato a scongiurare un rischio in queste ore: la paralisi di intere filiere lavorative. Si pensa ai Tribunali, dove l'introduzione dell'obbligo potrebbe bloccare udienze e processi. Timori il ministro per gli Affari regionali individua bene: «Pesa il timore che fra quarantene ed estensione del green pass rafforzato a tutti i lavoratori, venga a mancare forza lavoro per le filiere produttive e i servizi essenziali. Dobbiamo tener conto di tutti i fattori e su questo è in atto un dialogo con le categorie», dice nell'intervista a La Stampa. A Palazzo Chigi il lavoro più delicato è affidato ai tecnici. Su due punti: esoneri e indennizzi. La squadra del premier Draghi lavora alla procedura per consentire a chi ha diritto (malattie o patologie di varia natura) di essere esonerato. C'è poi tutto il capitolo indennizzi legato a eventuali effetti negativi derivanti dal vaccino. Al netto degli intoppi, la direzione è ormai chiara: «Il super green pass va assolutamente esteso subito a tutte le attività, lavorative e sociali. A gennaio ci sarà un aumento esponenziale dei casi, arriveremo a centinaia di migliaia di contagiati al giorno. Per una discesa dovremo aspettare febbraio, a patto di aggredire il virus e questa variante che raddoppia ogni giorno e mezzo: bisogna prendere le misure adeguate e spingere di più sulla campagna vaccinale», conferma a La Stampa Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. L'obbligo scatterà agli inizi del mese di febbraio.

Intanto a partire dal 10 gennaio è esteso l'obbligo del super green pass in zona bianca e gialla a tutte le attività con esclusione del lavoro e delle lezioni all'università, attività per le quali si potrà ancora ricorrere al tampone. Sul capitolo green pass rafforzato si apre un nuovo fronte di scontro: le messe. «Per partecipare alle celebrazioni in chiesa non serve il green Pass.

Nonostante gli aumenti dei contagi e le misure introdotte per rafforzare la super certificazione verde come per prendere un caffè al bancone del bar, essa non è richiesta a messa - e nemmeno un tampone - perchè vige ancora il protocollo d'intesa fra Cei ed esecutivo siglato nel maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico», ribadisce in una nota la Conferenza episcopale italiana. Ma c'è chi nel governo vorrebbe rivedere il protocollo del 2020.

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