Israele, 4 pugnalati: «Girate armati»

Attacchi palestinesi anche a Tel Aviv. Netanyahu accusa Abu Mazen e Hamas

Due israeliani pugnalati nel centro di Afula, nel Nord. Una soldatessa accoltellata (e con lei altri tre israeliani feriti) nei pressi del palazzo del ministero della Difesa, a Tel Aviv, dove un palestinese è entrato in azione con un cacciavite. Un giovane studente ultraortodosso di 25anni accoltellato al petto a Gerusalemme Est (ora è gravemente ferito). E infine un giovane palestinese ucciso durante uno scontro con le forze di sicurezza israeliane nel campo profughi di Shuafat, nel territorio palestinese di Gerusalemme Est, dove la polizia stava effetuando un sopralluogo nell'abitazione del giovane palestinese ucciso in mattinata a Gerusalemme, dopo che aveva pugnalato un ebreo ortodosso.

Il clima di tensione e terrore in Israele è talmente escandescente che il sindaco di Gerusalemme Nir Barakat ha esortato chi è in possesso del porto d'armi a girare armato, specie ex soldati «con esperienza operativa di combattimento».

Intanto, per evitare il rischio di provocazioni che possano far ulteriormente salire la tensione a Gerusalemme, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha vietato a tutti i ministri e i deputati di recarsi davanti alla moschea di al Aqsa, nel sito che per gli ebrei è il Monte del Tempio e per i musulmani la Spianata delle Moschee. Ieri è stato chiarito che il divieto è valido anche per i deputati arabo-israeliani. Uno dei motivi di tensione è il convincimento di molti palestinesi che Israele voglia cambiare lo status quo religioso nel sito, malgrado il governo abbia sempre smentito. Ora, per garantire maggiore sicurezza anche ai turisti nella Città Vecchia, la polizia ha posizionato metal detector agli ingressi.

E il premier Netanyahu accusa: «L'ondata di terrorismo è una conseguenza dell'istigazione dell'Anp, di Hamas, del movimento islamico e di stati della regione». «Questa istigazione incendia il terreno con bugie sulla Moschea di Al-Aqsa». «Le fiamme dell'islam estremo arrivano da noi da noi».

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