Israele, attentato sul bus: 6 morti. Hamas: atto eroico

L'attacco a Gerusalemme Est. Uccisi i due terroristi palestinesi. Il ministro Katz: "Un'atrocità, ci saranno risposte di vasta portata"

Israele, attentato sul bus: 6 morti. Hamas: atto eroico
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Gli spari, le urla, la fuga: sono le immagini che circolano del terribile attentato di ieri a Gerusalemme. E poi distruzione, vetri rotti a terra e confusione. La sparatoria avvenuta al mattino di ieri nella periferia nord della città ha causato la morte di almeno sei persone e diversi feriti gravi. Una delle aggressioni più sanguinose degli ultimi anni. Un video mostra folle di ebrei, per lo più religiosi, che corrono lungo le autostrade intasate. Il parabrezza di un autobus si frantuma, colpi in sottofondo.

Ma ricostruiamo cosa è successo. Intorno alle 10,15 due uomini armati sono arrivati a bordo di un veicolo e hanno aperto il fuoco contro le persone in attesa alla fermata dell'autobus al Ramot Junction, incrocio molto trafficato all'ora di punta. I terroristi sono stati uccisi sul colpo da un soldato ultraortodosso e un civile. La scena dove si è consumata la strage era tragica: i feriti giacevano sulla strada e sul marciapiede. Disperazione e panico tra la gente. Benjamin Netanyahu è arrivato subito sul posto. Ha ribadito che il suo Paese è impegnato in una "intensa guerra contro il terrorismo" su diversi fronti. "Siamo in un'operazione di inseguimento e accerchiamento dei villaggi da cui provenivano i terroristi. Raggiungeremo tutti coloro che li hanno aiutati, chi li ha mandati" ha precisato. Anche il ministro della Difesa Israel Katz ha assicurato che l'attacco terroristico "atroce" avrà "conseguenze gravi e di vasta portata".

L'esercito israeliano da parte sua ha annunciato di aver inviato soldati per circondare diverse aree alla periferia della città palestinese di Ramallah, da cui, secondo le forze dello Stato ebraico, arrivavano gli aggressori. L'incrocio in cui è avvenuto l'assalto si trova a Ramot, un quartiere ebraico a maggioranza ultra-ortodosso a Gerusalemme Est, che Israele ha occupato durante la guerra arabo-israeliana del 1967 e ha ufficialmente annesso nel 1980 ma che i palestinesi considerano la capitale del loro futuro Stato. Tra i sei morti c'erano tre rabbini. Uno dei deceduti si chiamava Yaakov Pinto, era un immigrato spagnolo. In risposta all'attacco, alcuni parlamentari israeliani di destra hanno incolpato l'Anp, che collabora con Israele in materia di sicurezza. Altri hanno invocato vendetta. "L'Anp deve scomparire. Educa a uccidere gli ebrei. I villaggi da cui provenivano i terroristi dovrebbero assomigliare a Rafah e Beit Hanoun" ha sottolineato il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, riferendosi alle città distrutte di Gaza.

L'aggressione arriva in un momento difficile, mentre Israele estende la sua campagna a Gaza City. In Cisgiordania, gli attacchi contro i palestinesi e le loro proprietà si sono intensificati negli ultimi mesi, raggiungendo un livello record. Il capo dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ora ha dato istruzioni di rinforzare le truppe proprio in Cisgiordania. Hamas, che ha guidato l'attacco allo Stato ebraico nell'ottobre 2023, scatenando la guerra a Gaza, ha elogiato la sparatoria senza assumersene la responsabilità. È stata "un'operazione eroica e unica e una risposta naturale" a quella che ha descritto come la "continua aggressione di Israele contro il nostro popolo palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme".

Mentre l'ufficio di Mahmoud Abbas, presidente dell'Anp, è stato più prudente e ha condannato "qualsiasi attacco contro civili palestinesi e israeliani" e ha denunciato "tutte le forme di violenza e terrorismo, indipendentemente dalla loro origine".

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