Israele martella, Iran alle corde. "Il tornado continua a colpire"

Tel Aviv esulta: "Elimineremo il regime, non ci fermeremo". Teheran: "Abbattuto un altro F35". E annuncia l’utilizzo di razzi ipersonici

Israele martella, Iran alle corde. "Il tornado continua a colpire"
00:00 00:00

Anche se il conflitto diretto tra Israele e Iran è appena cominciato, al di là delle rispettive macchine di propaganda, i rapporti di forza in campo sembrano abbastanza evidenti con lo Stato ebraico che domina sul campo e costringe gli ayatollah ad azioni estemporanee. Anche ieri le sirene di allarme aereo hanno suonato a Tel Aviv e in altre aree del centro del Paese secondo l'esercito l'Iran ha lanciato un solo pochi missili che sono stati respinti dalla contraerea o sono caduti in aree extra-urbane senza causare feriti.

Al punto che Tel Aviv ha annunciato che "allenterà le restrizioni interne imposte alla sua popolazione e riporteremo Israele su percorsi di creatività, attività e sicurezza", dando il via libera ad "attività limitata o parziale" con possibilità di piccoli assembramenti, anche per dare un segnale di normalità.

Di contro le forze aeree israeliane continuano a colpire "obiettivi militari appartenenti al regime iraniano a Teheran", secondo quanto comunicato dalle Forze di difesa israeliane. Forti esplosioni sono state ravvisate nella capitale iraniana, mentre alcune fonti riportano di attacchi mirati su obiettivi nucleari nei dintorni della capitale. "Il tornado continua a colpire Teheran. I jet dell'aeronautica militare hanno ormai distrutto il Quartier Generale della Sicurezza Interna del regime iraniano, il principale braccio repressivo del dittatore iraniano", ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. "Come promesso, continueremo a danneggiare i simboli del potere e a colpire il regime degli ayatollah ovunque", ha aggiunto via social. Secondo i media britannici, anche un'università di Teheran è stata presa di mira dagli attacchi della notte scorsa. In particolare a essere colpita sarebbe stata l'"Imam Hossein", un ateneo che si ritiene finanziato dai pasdaran.

L'Iran sembra alle corde. La macchina bellica pare essere arrugginita e sguarnita ma l'agenzia di stampa iraniana ha annunciato di aver abbattuto un altro caccia F-35 israeliano, dopo quello dell'altro ieri. "L'aviazione di difesa dell'esercito ha colpito e distrutto un caccia F-35 ostile delle forze del regime sionista nell'area di Javadabad, nel distretto di Varamin", ha dichiarato il governatore della regione a 35 chilometri a Sud Est di Teheran. Sarebbe il quinto aereo da combattimento israeliano che le forze iraniane dicono di aver neutralizzato. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione ha annunciato anche di aver impiegato con successo missili ipersonici Fattah-1 nell'ultimo attacco missilistico sferrato contro Israele, sostenendo di aver "penetrato con successo le difese aeree israeliane" e lanciando un monito: "È l'inizio della fine del sistema Iron Dome", anche se non ci sono conferme a riguardo. Il Fattah è il primo missile ipersonico sviluppato dall'Iran in funzione dal 2023 e considerato da Teheran "un salto generazionale" per la tecnologia missilistica iraniana, in quanto capace di manovrare sia all'interno che all'esterno dell'atmosfera terrestre e di eludere qualsiasi sistema di difesa. "Non può essere distrutto da nessun altro missile, grazie alla sua capacità di cambiare direzione e altitudine", dicono i militari iraniani.

Ma l'Iran deve fronteggiare un'altra emergenza interna. Il gruppo di hacker filo-israeliano "The Predatory Sparrow" ha annunciato un nuovo attacco informatico contro il più grande exchange di criptovalute dell'Iran, che segue il cyberattacco dell'altro ieri alla principale banca del Paese. Il gruppo hacker ha minacciato di divulgare tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Novitec di finanziare il terrorismo iraniano e di aggirare così le sanzioni internazionali. Teheran invece ha comunicato di aver arrestato cinque persone descritte come agenti del Mossad, accusati di aver "offuscato" l'immagine della Repubblica Islamica online.

"Questi mercenari, attraverso le loro deliberate attività nel cyberspazio, hanno tentato di suscitare preoccupazione nell'opinione pubblica e di offuscare l'immagine del sacro sistema della Repubblica Islamica dell'Iran", dicono le Guardie Rivoluzionarie. Che si sa, alla propaganda tengono eccome. Specie in un momento di grande, forse estrema, difficoltà.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica