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GARLASCO, INDAGATO IL PADRE DI SEMPIO
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Italia e Israele stroncano la Albanese

Bocciato il rapporto Onu: "Privo di credibilità". E Tel Aviv: "Una strega malvagia"

Italia e Israele stroncano la Albanese
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Francesca Albanese sicuramente non è la "strega malvagia" dipinta dall'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danalon. Ma non è neanche una donna in buona fede. Per capirlo basta scorrere i contenuti del dossier intitolato "Un genocidio internazionale" il rapporto in cui la relatrice speciale (indipendente) dell'Onu per la Palestina, accusa l'Italia, ovvero il suo stesso Paese, di complicità con altri 62 paesi nel "crimine collettivo" del "genocidio" nella Striscia.

Parole che indignano l'ambasciatore italiano alle Nazioni Unite Maurizio Massari e lo spingono a denunciare le affermazioni della relatrice. Le intemerate dell'Albanese sono raccolte in 24 paginette che sembrano partorite non dalla penna di una "relatrice speciale" delle Nazioni Unite, ma dai megafoni di una manifestazione Pro-Pal. Ventiquattro pagine in cui la relatrice bolla come "genocidio" e "apartheid" le operazioni israeliane e descrive la Striscia come un territorio "strangolato, affamato, distrutto" nonostante il fragile cessate il fuoco.

"Definire un cessate il fuoco un piano di pace mentre - afferma l'Albanese - si permette che l'occupazione e le uccisioni continuino non è diplomazia". Affermazioni tagliate con il coltello, prese di posizione che ricalcano gli slogan di Hamas, prove non documentate e tutto quanto serve a dimostrare che il massacro dei palestinesi non è stato solo un esecrabile e sproporzionato atto di guerra, ma uno scientifico tentativo di annichilire non solo Hamas, ma anche l'intera popolazione di Gaza. Un tentativo condotto secondo l' Albanese con la complicità dell'Italia e di altre 62 nazioni assolutamente appiattite sulla posizione di Israele. Parole di fronte alle quali l'ambasciatore italiano all'Onu non può far a meno di protestare definendo il rapporto "totalmente privo di credibilità e imparzialità".

Poi la stoccata più dura. "Come Italia - dice Massari - non ne siamo sorpresi". Parole con cui sottolinea come la credibilità dell'Albanese sia da tempo sotto osservazione. "Il contenuto del rapporto - sostiene Massari - oltrepassa palesemente il mandato specifico del "Relatore Speciale", che non comprende indagini su presunte violazioni commesse da altri Stati o entità, né giudizi sulla cooperazione tra paesi terzi e la Corte penale internazionale".

La Albanese abuserebbe insomma del proprio ruolo attribuendosi compiti e pertinenze che non le spettano.

Ma per Massari l'aspetto più preoccupante è "la completa inosservanza, in particolare negli ultimi mesi, del codice di condotta dei relatori speciali basato su principi di senso comune come l'integrità, l'imparzialità e la buona fede".

Quanto basta insomma per chiedersi chi l'abbia mandato Francesca Albanese all'Onu. E chi le abbia permesso di diventare il ventriloquo di Hamas al Palazzo di Vetro.

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