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Italia in giallo, da giugno tre regioni bianche

Giù Rt e ricoveri. Dal mese prossimo niente restrizioni in Sardegna, Friuli e Molise

Italia in giallo, da giugno tre regioni bianche

C'è il segno meno davanti a tutti i dati del report settimanale dell'Iss: giù nuovi casi, ricoveri, terapie intensive. L'incidenza continua a scendere e il Paese a metà giugno potrebbe essere per lo più in fascia bianca. Per il momento tutte le regioni sono in area gialla, dopo che l'ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza ha promosso anche l'ultima rimasta in arancione, la Valle d'Aosta, tenuta per due settimane in «purgatorio» come prevede la prassi.

A quasi un mese dalle riaperture, con la campagna vaccinale che procede ai ritmi previsti, la cabina di regia ministero della Salute-Iss-Regioni fotografa un deciso miglioramento di tutti gli indicatori. Si va verso la normalità. Tre regioni la assaporeranno prima delle altre: dal 1° giugno infatti Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise andranno in fascia bianca e diranno addio alle restrizioni, ad accezione del distanziamento e delle mascherine. Idem dal 7 giugno per Abruzzo Veneto e Liguria. E se i dati del monitoraggio del 28 maggio continueranno ad essere confortanti, a metà mese potrebbe toccare anche a Lombardia, Lazio ed Umbria.

Tutte le regioni hanno un Rt medio inferiore a 1 (a 0,78 rispetto allo 0,86 della scorsa settimana) e sono dunque classificate a rischio basso. Questa settimana nessuna supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (19%) o area medica (19%). Si osserva inoltre una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (13.565 vs 19.619 la settimana precedente). Accelera ancora il calo dell'incidenza, pari a 73 casi per 100mila abitanti, sempre più vicina a livelli (50 casi per 100mila) che permetterebbero il contenimento dei contagi e che renderebbe più facile il tracciamento. «Il tasso di incidenza continua a decrescere in tutte le fasce d'età: bisogna dunque porre grande attenzione al tracciamento per individuare tempestivamente i positivi e i loro contatti», spiega Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss. Con le fasce a rischio messe in sicurezza dai vaccini, si sta abbassando l'età delle persone che contraggono il virus: 40 anni rispetto ai 41 anni del precedente monitoraggio. Per Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, le misure prese finora hanno contribuito all'attuale diminuzione dell'incidenza dei casi e alla decongestione degli ospedali. I vaccini hanno fatto il resto. «Dobbiamo invece ancora vedere un effetto vero e proprio della vaccinazione sulla trasmissione dell'infezione», spiega Rezza.

Anche il bollettino giornaliero è in miglioramento. Ieri si sono registrati 5.218 nuovi casi (giovedì erano stati 5.741) a fronte di 269.744 tamponi effettuati. Con un tasso di positività sceso al 1,9 percento.

In aumento invece le vittime, che sono 218 (+54 rispetto al giorno precedente).

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