A ormai poche settimane dal referendum costituzionale, Matteo Renzi prova ad aprire a a sinistra. "Noi pensiamo che l'Italicum sia un'ottima legge ma nel caso siamo pronti a discuterla e cambiarla. Però ci devono fare le proposte", ha detto il premier intervistato da Gianni Riotta al parco delle Cascine di Firenze per la festa dell'Unità.
Ma sul voto di autunno non ha dubbi: "Questo referendum si vince e si vince bene". spiega, "Però bisogna mettersi a lavorare tutti, non è il mio referendum. Ho sempre detto che non avrei accettato premi di consolazione, ogni volta che mi sono candidato. E allora non lo dico più che se al referendum passa il no vado a casa perché non è un referendum su di me. Io so cosa faccio se vince il sì o se vince il no, in entrambi i casi sarà divertente. La riforma è molto, molto, molto più importante della mia piccola esperienza, questo non è un referendum su di me ma per i vostri figli, non buttate via l'occasione".
Non manca la stoccata a Massimo D'Alema: "È arrabbiato con me perché non ha fatto l'Alto rappresentante all'Ue", rivela Renzi, "Io ero anche disponibile. Il punto centrale è che per quel ruolo ci voleva una donna e lui se anche si fosse tagliato i baffi se ne sarebbero accorti. Ma il punto centrale è che io non credo che si possa fare una battaglia politica per un risentimento personale, si fa politica per un sentimento e non un risentimento. Lui dice che non si possono fare le riforme a maggioranza.
Voglio ricordare che l'ultima portava la sua firma, forse l'ha firmata a sua insaputa. Il superamento del bicameralismo perfetto c'era già in un discorso di Nilde Iotti nel 1979: noi siamo coerenti con il nostro passato, lui è coerente con Salvini, Brunetta e Grillo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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