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"A Bologna ius soli per statuto". Esposto Fdi: "La cittadinanza non si regala"

Il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale presenta un esposto contro la decisione del sindaco Matteo Lepore di inserire lo ius soli nello statuto di Bologna: "La cittadinanza è una cosa seria, non possiamo regalarla"

"A Bologna ius soli per statuto". Esposto Fdi: "La cittadinanza non si regala"

"Le modifiche allo statuto comunale volute dal sindaco Matteo Lepore non rappresentano soltanto un’operazione ideologica e strumentale ma contengono anche violazioni di carattere normativo, per questo abbiamo deciso di presentare un esposto al prefetto di Bologna". Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Francesco Sassone promette battaglia sulla decisione del primo cittadino bolognese di inserire nella "carta costituzionale" della città la "cittadinanza onoraria per tutti i minori stranieri residenti, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all'estero" che abbiano "completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale".

L’obiettivo, si legge nel testo della delibera approvata con un voto ad oltranza nella serata di lunedì, è quello di conferire a questi ragazzi una "speciale forma di riconoscimento del loro ruolo di coesione tra popoli e culture diversi e per affermare pienamente le libertà fondamentali delle persone". Fdi e Lega, però, non ci stanno. "Si tratta di una operazione puramente ideologica e propagandistica: la cittadinanza italiana è riconosciuta mediante una legge", tuona il consigliere del partito di Giorgia Meloni. "È molto grave – va avanti – che sia stata inserita nello statuto del comune una regola del genere senza un consenso generale".

Ma i problemi, secondo il rappresentante dell’opposizione, sono anche di ordine giuridico. Ed è il motivo per cui la questione è finita all’attenzione del prefetto, Attilio Visconti. "Innanzitutto, - spiega Sassone – il comune ha già un regolamento che conferisce la cittadinanza onoraria, ma la cosa più grave è che viene introdotto un principio che non esiste nell’ordinamento italiano vincolando anche chi verrà dopo a dover perseguire questo tipo di attività". Dall’opposizione sottolineano anche come per gli 11mila ragazzi che riceveranno la cittadinanza onoraria non cambierà nulla e cioè che il provvedimento di Lepore non avrà alcun effetto concreto.

"È un pezzo di carta che viene dato e, cosa più grave, non viene richiesto dai destinatari. – sottolinea il consigliere di Fratelli d’Italia – La cittadinanza per noi è una cosa seria, non si può regalare: è il punto di arrivo di un percorso, di una condivisione". "E poi – aggiunge - la legge che c’è oggi è tra quelle che a livello europeo ha meno vincoli". Troppo basso, per Sassone, anche il numero di anni scolastici considerato necessario per diventare "bolognesi": "In Italia l’obbligo scolastico è decennale ma per Lepore bastano cinque anni per diventare cittadini".

L’obiettivo del sindaco di centrosinistra, secondo il consigliere, è quello di "farsi pubblicità al livello nazionale" alla vigilia del dibattito parlamentare sullo Ius Scholae. "Il risultato, però – sottolinea – sarà solo una grande confusione per quei ragazzi che saranno convinti di diventare cittadini dall’oggi al domani". Sassone replica anche alle dichiarazioni del primo cittadino sul consenso attorno all’iniziativa: "Noi siamo il secondo partito in consiglio comunale e il primo in Italia, sondaggi alla mano, e chi ci appoggia non la pensa affatto come lui".

"La verità – conclude – è che il sindaco ha strumentalizzato i bolognesi per fare gli interessi suoi e del Pd".

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