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Jj4, la rivolta dei veterinari. "Non abbatteremo l'orsa"

L'ordine contro Fugatti. Ma Pichetto: "Ispra ha già deciso". E dalla Provincia un ordine di esecuzione anche per Mj5

Jj4, la rivolta dei veterinari. "Non abbatteremo l'orsa"

Nel romanzo popolare trentino dell'orsa Jj4, talmente ricco di personaggi e interpreti da farci talora dimenticare del fatto che la ormai popolarissima plantigrada ha ucciso un giovane uomo uscito per correre, ci mancavano i veterinari obiettori per obbligo. Ieri l'ordine dei veterinari della provincia di Trento ha sollecitato i professionisti iscritti all'albo a «non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia», dal momento che «non vi è stato alcun confronto né con il presidente dell'Ordine né con altri professionisti veterinari delegati in materia, e pertanto non può esserci stata alcuna condivisione sul parere espresso dal governatore». Insomma, quando le autorità vorranno «rimuovere» l'animale, non troveranno alcun professionista disposto a occuparsene.

E mentre il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, firmato il decreto con il quale dispone l'abbattimento, di Mj5, l'altro orso ritenuto responsabile dell'aggressione di un uomo avvenuta lo scorso 5 marzo in valle di Rabbi, nel comune di Malè, lei, Jj4, ignara di essere una starlette, dopo essere stata «arrestata» si trova da lunedì notte nell'area faunistica di Casteller, che il questore trentino Maurizio Improta ha deciso di dotare di una vigilanza continua da parte di polizia, carabinieri, forestali, vigili del fuoco, Guardia di finanza e Polizia locale di Trento per timore di possibili azioni di protesta delle associazioni animaliste. L'animale, riferisce il Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento, ha preso possesso dell'area di pre-ambientamento, è in buona salute, si alimenta regolarmente e non ha contati con l'altro esemplare compagno di prigionia, M49. Ogni rischio di fuga è scongiurato dalle lastre anti-arrampicata applicate sul recinto, che non è elettrificato. Si tratta comunque di una situazione temporanea, visto che, come riferisce la nota, «l'area faunistica è stata concepita per accogliere temporaneamente esemplari che necessitano di cure e non per la captivazione permamente. Per questo motivo, l'amministrazione provinciale sta seguendo l'iter necessario per procedere con l'abbattimento».

Insomma, malgrado la mobilitazione di persone comuni e di vip in favore della salvezza dell'orsa e le oltre 126mila firme raccolte fino alle 20 di ieri dalla petizione lanciata su Change.org da Oipa Trento per chiedere «l'immediata liberazione di Jj4 affinché possa tornare dai suoi cuccioli e sia salvata dall'abbattimento», la condanna è stata emessa e dovrebbe essere presto eseguita. Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin è pilatesco: «In questo momento la valutazione per il governo la fa l'Ispra». Uno scarico di responsabilità che per l'Enpa assomiglia a una «inaccettabile pressione» sull'istituto che «nelle sue comunicazioni ufficiali, peraltro liberamente accessibili sul sito dell'Istituto, non ha mai citato espressamente l'uccisione di Jj4 ma ha invece fatto riferimento a una più generica rimozione dell'animale, prefigurando ad esempio la possibilità di trasferire mamma-orsa in un santuario o in un'altra struttura idonea». Pichetto ha convocato per domani a Roma un tavolo tecnico sull'emergenza orsi in Trentino. E la Lav, ritendendo la questione «troppo grande per essere gestito da una Provincia seppur autonoma» chiede il coinvolgimento anche dell'Unione Europea. Alla fine non si parla quasi più di Andrea Papi, il runner uccisoil 5 aprile da Jj4. A ricordarlo ci ha pensato ieri il consiglio regionale del Trentino-Alto Adige riunito ieri a Bolzano.

«Questo decesso getta un'ombra su una valle, sulla provincia, sull'intera regione», ha detto il presidente Josef Noggler.

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