La Kamala "pistolera" agita gli Usa

"Ho un'arma e se un intruso entra in casa sparo". Musk indagato dal Secret Service

La Kamala "pistolera" agita gli Usa
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«Se un intruso mi entra in casa, sparo». Sembra una frase ironica quella pronunciata da Kamala Harris durante un'intervista con Oprah Winfrey, nel corso della quale la vicepresidente e candidata democratica alla Casa Bianca ha affrontato un tema particolarmente delicato negli Stati Uniti. All'evento in Michigan erano presenti 400 persone dal vivo (tra cui una lunga lista di star come Jennifer Lopez, Meryl Streep e Julia Roberts), e migliaia collegate online: ad un certo punto la regina della tv americana si è detta sorpresa di aver appreso durante il dibattito contro Donald Trump che Harris possiede un'arma. «Sì, e se qualcuno entra in casa mia, verrà colpito», ha risposto la numero due di Joe Biden, prima di scoppiare a ridere. «Probabilmente non avrei dovuto dirlo, il mio staff se ne occuperà più tardi», ha aggiunto.

La dichiarazione, fatta mentre si discuteva del controllo su pistole e fucili, arriva in un clima di crescente tensione negli Usa, dopo il secondo tentato assassinio contro Trump in soli due mesi. Harris sostiene il rafforzamento dei controlli dei precedenti per l'acquisto di armi e il ripristino del divieto federale su quelle d'assalto, ma già nel 2019 aveva detto di possedere una pistola per motivi di sicurezza personale. «Ecco il punto, Oprah. Non sto cercando di togliere le armi a tutti, credo nel Secondo Emendamento - ha spiegato - Si tratta solo di buon senso». Durante il confronto tv della settimana scorsa, il tycoon ha affermato che se Kamala venisse eletta «confischerebbe le armi a tutti», e anche in quell'occasione Harris ha risposto che sia lei che il suo compagno di corsa, il governatore del Minnesota Tim Walz, ne possiedono una. «Non toglieremo le armi a nessuno, quindi smettetela di dire continue bugie su questo tema», ha proseguito.

Il controllo di pistole e fucili rimane tra gli argomenti più controversi della politica americana, ma è stato ampiamente messo in secondo piano rispetto ad altre questioni politiche in questa campagna elettorale. In ogni caso, è raro che nel partito democratico un candidato o un funzionario parli così apertamente della propria esperienza come possessore di armi. Walz, da parte sua, è cresciuto cacciando durante le vacanze estive in Nebraska e si è allenato con le armi da fuoco negli oltre due decenni trascorsi come membro della Guardia Nazionale. All'inizio della sua carriera politica, aveva una valutazione A dalla potentissima lobby National Rifle Association, il che significa che era un politico pro-armi agli occhi dell'organizzazione, ed è stato spesso visto indossare un berretto da baseball della Nra. Ma ha cambiato rotta durante una serie di sparatorie mortali tra cui quella nella scuola di Sandy Hook in Connecticut nel 2010. «Conosco le armi - ha detto alla Convention democratica il mese scorso - Sono un veterano, sono un cacciatore. Ero un tiratore migliore della maggior parte dei repubblicani al Congresso e ho i trofei per dimostrarlo. Ma sono anche un papà.

Credo nel Secondo Emendamento, ma credo anche che la nostra prima responsabilità sia quella di proteggere i nostri figli».

Intanto, il Secret Service sta indagando sul post di Elon Musk su X, poi rimosso, in cui si chiedeva, dopo il nuovo attentato a Trump, perchè «nessuno sta cercando di assassinare Biden o Harris».

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