Kaufmann impassibile fa scena muta dal gip. Verifiche sulla paternità

Francis Kaufmann, l'americano accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Kaufmann impassibile fa scena muta dal gip. Verifiche sulla paternità
00:00 00:00

Non dice di essere innocente, non dà di matto accusando gli italiani di "essere mafiosi", non accusa la polizia, semplicemente fa scena muta davanti al gip di Roma che lo interroga nel carcere di Rebibbia dopo la sua estradizione dalla Grecia.

Francis Kaufmann, l'americano accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Neanche una parola sulla tragica fine della sua compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte nella vegetazione del parco della capitale lo scorso 7 giugno. Il primo confronto diretto con gli inquirenti italiani - dopo l'interrogatorio in video-collegamento dal tribunale greco di Larissa, in cui il 46enne si era limitato a professarsi innocente - è durato pochi minuti, giusto il tempo delle formalità di rito, poi Kaufmann è tornato in cella, in un reparto protetto del carcere. Non è apparso alterato come durante il volo dalla Grecia, nel corso del quale aveva dato in escandescenza, aggredendo verbalmente gli agenti per poi affermare di sentirsi male ed essere portato in ospedale. Kaufmann è apparso lucido e consapevole. Non ha lasciato trasparire alcuna emozione nemmeno quando gli sono state lette le contestazioni: aver strangolato sua figlia e averla abbandonata nuda tra i cespugli di Villa Pamphili. I pm ritengono che l'americano dalle molteplici identità abbia ucciso anche la compagna, la 28enne russa conosciuta a Malta, da cui aveva avuto la bimba. Resta ancora da accertare come lo abbia fatto, dal momento che dall'autopsia non sono emersi segni evidenti di violenza e ancora si attendono i risultati degli esami istologici. Anastasia è stata trovata nuda, coperta da un telo nero di plastica. Gli investigatori stanno approfondendo l'ipotesi del soffocamento anomalo. Sui reperti trovati non lontano dai corpi delle due vittime ed esaminati dalla scientifica è stato isolato un profilo genetico maschile che corrisponderebbe per metà a quello del sedicente regista. Le tracce biologiche, costituite da una commistione di saliva e sangue, sono state isolate sul telo nero, l'ipotetica arma del delitto.

Il dna maschile si sovrappone parzialmente a quello della bambina, il che confermerebbe che la piccola era la figlia di Kaufmann. Ma su questo punto, gli investigatori attendono ulteriori conferme dai genetisti forensi.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica