Kavanaugh promosso Ma il «verdetto» finale solo tra una settimana

Sì dalla Commissione al giudice accusato di stupro, il Senato voterà dopo l'inchiesta Fbi

D opo una lotta al cardiopalmo Brett Kavanaugh, il giudice scelto da Donald Trump per la Corte Suprema, resiste. La commissione giustizia del Senato ha approvato la sua nomina con 11 voti contro 10 nonostante le accuse di aggressione sessuale da parte di tre donne e la testimonianza fiume della prima di loro, Christine Blasey Ford, che dice di essere stata molestata al liceo. Ora dovrà essere confermato in seduta plenaria dal Senato: voto che il repubblicano Jeff Flake ha proposto di posticipare di non oltre una settimana per consentire una limitata indagine dell'Fbi sulle accuse. Una possibilità di cui si era già parlato nei giorni scorsi (sostenuta anche dall'associazione degli avvocati Usa), ma che finora era stata respinta dai repubblicani e dalla Casa Bianca. Proprio Flake (uno dei più incerti) ieri mattina si era espresso a favore della conferma, dicendo che «il nostro sistema di giustizia prevede la presunzione di innocenza dell'accusato, in assenza di prove che corroborino le accuse». Poi, però, i senatori hanno proseguito le discussioni dietro le quinte e dopo un breve ritardo nell'orario fissato per il voto, Flake ha preso nuovamente la parola per proporre il rinvio. La partita quindi rimane aperta, e l'esito incerto.

Quello di Kavanaugh è diventato un caso nazionale, e in Senato i repubblicani hanno solo un voto di scarto: per ora ci sono due repubblicani incerti (escluso Flake) e tre democratici. Il giudice, intanto, ha ricevuto una nuova conferma di sostegno da parte del presidente americano: «Kavanaugh ha dimostrato all'America esattamente il perché io l'ho nominato», ha scritto su Twitter il tycoon. «La sua testimonianza è stata potente, onesta e affascinante - ha aggiunto - La strategia dei democratici tesa a distruggere è vergognosa. Questo processo è stato una totale vergogna e uno sforzo per rinviare, ostacolare e resistere. Il Senato deve votare». Il leader Gop in Senato Mitch McConnell, da parte sua, si è detto «orgoglioso» di sostenerlo. Il diretto interessato ha ribadito invece che si tratta di «un'offensiva politica calcolata, orchestrata e alimentata dalla rabbia per l'elezione di Trump nel 2016». E che lui è il bersaglio di un complotto di persone che cercano vendetta per conto della famiglia di Hillary Clinton.

Il caso di Kavanaugh comunque potrebbe avere rilevanti ripercussioni sulle elezioni di Midterm. I democratici ritengono che, se riusciranno a distruggere il magistrato, scoraggeranno la base elettorale repubblicana, infliggendo un duro colpo alla presidenza Trump. Ma ritengono anche che comunque, pur se il Grand Old Party insisterà sino a ottenere la sua conferma, perderà l'elettorato femminile consegnando la vittoria ai dem. I repubblicani, al contrario, pensano che la vicenda verrà vista come l'ennesima caccia alle streghe, che galvanizza la base. Peraltro sino a ora i democratici, per sostenere l'attacco politico a Kanavaugh, hanno puntato su una presunzione di colpevolezza nei confronti del giudice, arrivando da subito alla conclusione che le accusatrici dicano la verità. Una posizione criticata da molti, secondo cui normalizza l'idea che la reputazione e la carriera di una persona possano essere spazzate via da accuse vecchie di 30-35 anni senza prove concrete. E senza neppure godere della presunzione di innocenza.

La senatrice dem Dianne Feinstein, invece, ha ribadito che la nomina di Kavanaugh è un «vero test» per il Senato e per la nazione, «per vedere come vengono trattate le donne, specialmente quelle che sopravvivono agli assalti sessuali».

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