A Kherson orrore senza fine: stanze di tortura con 600 civili. Mosca: "Presa Severodonetsk"

A marzo era Mariupol la città assediata, sotto le bombe, per giorni senza luce né acqua. Dopo 104 giorni di guerra ad essere accerchiata è Severodonetsk

A Kherson orrore senza fine: stanze di tortura con 600 civili. Mosca: "Presa Severodonetsk"

A marzo era Mariupol la città assediata, sotto le bombe, per giorni senza luce né acqua. Dopo 104 giorni di guerra ad essere accerchiata è Severodonetsk, nel Donbass, ormai il fronte più caldo del conflitto, anche se nelle ultime ore si sono registrati attacchi e combattimenti in altre aree, come in quella di Sumy e nella regione di Kharkiv.

Dopo che lo scorso fine settimana le truppe russe hanno ripreso il controllo di alcune parti di Severodonetsk, gli 007 britannici ritengono che Mosca punti ad isolare l'area della città strategica dell'Ucraina orientale sia dal nord, conquistando Izyum che infatti è sotto pesanti bombardamenti, sia dal sud, prendendo Popasna. Le truppe russe devono sfondare su almeno uno di questi due assi nel Donbass per proseguire la loro marcia verso l'obiettivo politico di conquistare l'intera regione di Donetsk, colpita nelle ultime 24 ore da 21 bombardamenti, che hanno fatto molte vittime, tra cui anche bambini.

Severodonetsk è sotto attacco da giorni e ormai quasi completamente in mano ai russi, che hanno il controllo delle aree residenziali della città. Molti abitanti sono stati portati con la forza nel territorio occupato dai russi, mentre altri sono fuggiti dove potevano. In città sono rimaste circa 10-11mila persone, che vivono sotto bombardamenti costanti, senza luce e acqua. La presa di Severodonetsk sarebbe molto significativa per Putin, perché è il centro amministrativo della regione di Lugansk, una sorta di «piccola capitale» della regione. «La cattura della città è simbolica per gli occupanti», conferma il capo dell'amministrazione militare, Oleksandr Stryuk. In uno degli ultimi bastioni ucraini nel Lugansk, la città di Lysychansk, gli attacchi si sono intensificati in modo significativo. Qui i russi stanno utilizzando «tattiche di terra bruciata», dice il governatore Sergiy Gaidai. «Continuano durissime battaglie strada per strada, con livelli diversi di successo. La situazione cambia costantemente, ma gli ucraini stanno respingendo gli attacchi», aggiunge. Il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, rivendica invece i successi ottenuti dell'esercito in quest'area: «Le forze militari russe hanno liberato il 97 per cento della regione di Luhansk, dopo aver assunto il controllo di quasi tutti i centri della riva sinistra del fiume Seversky Donetsk. Una parte considerevole delle località sulla riva sinistra è stata liberata, incluse le città di Krasny Liman, Svyatogorsk, e altri 15 centri abitati». Tutt'ora in corso l'offensiva nella direzione di Popasna, verso sud, dove nelle ultime settimane Mosca aveva guadagnato terreno per poi rallentare la propria avanzata, e contro i quartieri industriali e dei dintorni di Severodonetsk. Qui le forze ucraine sono state quasi completamente cacciate e costrette a riparare nell'impianto chimico Azot, dove hanno trovato rifugio anche 800 civili. Nel frattempo le truppe di Kiev hanno respinto gli attacchi russi nelle città di Nahirne, Berestov, Krynychne e sono riuscite a colpire depositi di munizioni nella regione di Mykolayiv e alcune unità militari di Mosca in quella di Kherson. In questa città del sud circa 600 persone sarebbero state portate in scantinati attrezzati come «camere di tortura». A finirci sarebbero stati per lo più giornalisti a attivisti che hanno organizzato manifestazioni filo-ucraine a Kherson dopo che i russi hanno occupato il territorio.

Secondo l'intelligence inglese, le notizie di pesanti bombardamenti nei pressi di Izium, suggeriscono che la Russia si sta preparando a compiere un nuovo sforzo sull'asse settentrionale, mentre le navi della flotta di Mosca del Mar Nero si sono ritirate a più di 100 chilometri dalle coste ucraine per evitare gli attacchi con missili e droni.

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