Killer del Minnesota. Settanta "obiettivi" nel suo manifesto Aveva votato Trump

Caccia a Boelter, esperto di sicurezza evangelico e contrario all'aborto. Prima di entrare in azione ai vicini aveva scritto: "Potrei morire a breve"

Killer del Minnesota. Settanta "obiettivi" nel suo manifesto Aveva votato Trump
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Continua senza sosta la caccia a Vance Boelter, sospettato di aver ucciso la deputata del Minnesota Melissa Hortman e il marito, e di aver ferito il senatore John Hoffman e sua moglie. Mentre l'America è sotto shock per il drammatico episodio di violenza politica, gli agenti di polizia e l'Fbi proseguono le ricerche e passano al setaccio ogni possibile pista per catturare il prima possibile il fuggitivo, che si è spacciato per un membro delle forze dell'ordine quando si è recato nelle case dei due parlamentari vicino a Minneapolis aprendo il fuoco, per poi fuggire a piedi.

Boelter viveva in una stanza in affitto e poco prima di entrare in azione ha scritto ai suoi coinquilini: «Vi voglio bene, non volevo finisse così. Potrei morire a breve». Ad uno di loro, David Carlson, aveva detto di aver bisogno di riposo: «Non ho idea di cosa stesse pensando», dice riferendo che Boelter, suo amico di vecchia data, di recente era alle prese con difficoltà economiche e psicologiche. «Stava cercando lavoro ma forse le cose non hanno funzionato, forse si è arreso e ha deciso di andarsene nel tripudio della gloria», prosegue raccontando che non gli piaceva parlare di politica, ma aveva votato per Donald Trump nel 2024. Nel manifesto trovato nell'auto del killer c'erano 70 nomi di politici, inclusi tutti i democratici al Congresso statale, oltre i gestori di alcune cliniche Planned Parenthood per l'aborto. «È stata una questione politica e c'era chiaramente un legame con l'aborto visti i gruppi presenti nella lista e altri dettagli contenuti nel manifesto», afferma la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar, dicendosi «preoccupata per tutti i nostri leader e le organizzazioni politiche».

Il killer è un cristiano evangelico fermamente contrario all'interruzione di gravidanza e insieme alla moglie gestiva una società di sicurezza privata, la Praetorian Guard Security Services (sul sito web lui è indicato come direttore delle pattuglie di sicurezza, mentre sua moglie come presidente e Ceo). Di recente lavorava sei giorni alla settimana in due imprese di pompe funebri per «arrivare a pagare i conti» a fine mese, ha detto in un video postato online. Mentre un profilo LinkedIn che sembra a lui riconducile include precedenti incarichi come direttore di un negozio 7-Eleven a Minneapolis, e più di recente si è descritto come l'amministratore delegato di Red Lion Group, azienda in Congo impegnata a creare posti di lavoro per la popolazione locale. Le autorità ritengono che Boelter sia ancora in Minnesota, ma hanno diffuso le sue foto anche negli stati vicini, oltre che alla autorità di confine qualora tentasse di fuggire in Canada.

Il drammatico episodio è avvenuto nel giorno in cui Trump ha celebrato con una grande parata militare a Washington i 250 anni dell'esercito americano (nel giorno del suo compleanno), e centinaia di migliaia di manifestanti in tutto il paese sono scesi in piazza per protestare contro le politiche della sua amministrazione. Secondo gli organizzatori delle marce «No Kings», sono state addirittura 5 milioni le persone che si sono radunate in 2.100 città di tutto il paese.

Le proteste sono state in gran parte pacifiche, ma la tensione è salita a Los Angeles, dove la polizia ha usato gas lacrimogeno contro i partecipanti, e pure a New York, dove i manifestanti hanno marciato davanti alla sede dell'Ice, lìagenzia federale che sta conducendo i raid contro i migranti.

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