"Kirk come mio papà. Saviano e Odifreddi? Parole aberranti"

Luca Tarantelli, il figlio del prof ucciso dalle Br: "Sono sconvolto da certe reazioni. L'odio si alimenta da ogni parte"

"Kirk come mio papà. Saviano e Odifreddi? Parole aberranti"

"Ho letto cose deliranti sull'omicidio Kirk". Luca Tarantelli sa cos'è la lotta politica armata. Aveva 13 anni quando suo padre Ezio, professore di Economia, riformista, fu ucciso dalle Brigate rosse. Sono passati 40 anni ma l'eco di quegli anni non si è mai del tutto spenta.

Tarantelli, cosa pensa delle reazioni italiane all'uccisione dell'attivista Charlie Kirk?

"Ho letto cose molte diverse. Considero aberrante ciò che ha detto Odifreddi, sostenere cioè che l'omicidio di Martin Luther King era un'altra cosa. E l'argomento per cui in fondo, se l'è cercata mi sconvolge. Kirk era una persona che aveva idee molto forti, ma anche coraggio. Era un intellettuale in fondo, e portava avanti le due idee. Anche mio padre in qualche modo era così".

Sta dicendo che, nella loro diversità, sono morti entrambi per le loro idee?

"Sì, sono state uccisi per le loro idee anche se erano molto diverse. È una cosa che colpisce".

E lei che giudizio dà?

"Mi trovo molto d'accordo con Bernie Sanders, che ha spiegato come in democrazia tutti devono avere la possibilità, il diritto di esprimere opinioni, anche forti, senza dover temere di essere uccisi o sottoposte a violenza. L'omicidio politico in fondo è un atto di codardia, di chi non crede di poter convincere gli altri".

L'ammissione di fallimento?

"Sì, l'autore dell'attentato poi era un cane sciolto, un isolato".

Per Saviano, Kirk è stato "ripagato".

"Mi spiace ma quelle parole di Saviano mi sono parse deliranti. Paragona anche l'incendio del Reichstag e gli Usa. Realtà molto diverse. È sbagliato anche dal punto di vista logico".

Che clima vede negli Usa?

"È un periodo storico in cui la retorica politica è molto violenta ed estremizzata. Ed episodi di violenza ci sono stati da ambo le parti. C'è un'assertività, una retorica che divide il bene e il male assoluto. Da ogni parte. Anche Trump soffia sul fuoco. La politica dovrebbe unire. Avere il coraggio delle nostre idee e parlare agli americani apertamente. Poi decideranno, come dice Senders".

Qualcuno ha scritto che la sinistra è diventata (tornata) dogmatica: pensa di avere in tasca la "verità"

"C'è del vero, per una parte della sinistra ha ragione Luca Ricolfi quando parla di follemente corretto. Ma c'è anche una tendenza di molti settori della destra americana a descrivere la sinistra con le categorie del male e della decadenza morale. C'è un movimento evangelico di destra molto forte che si sta imponendo. E un duro attacco ai diritti civili".

Essere pro life è violenza?

"No, il punto è la retorica che si usa. L'ostilità, il dipingere l'avversario come nemico, con astio, con animosità, da una parte e dall'altra".

Anche i social

"Sono divisivi e inducono al manicheismo, al tribalismo. Gli algoritmi fanno vedere a ciascuno i contenuti che preferisce, ci assecondano. Seguiamo persone che la vedono come noi, il modo perfetto per confermare la nostra opinione, qualunque essa sia, e per evitare un pensiero critico. Le posizioni si polarizzano ancora di più. Gli influencer fanno lo stesso".

Italia e Usa hanno cose in comune sul fronte dell'odio politico?

"Gli Usa sono la mia seconda patria ma in Italia non siamo a quei livelli di violenza. C'è estrema partigianeria sì, come nel caso degli intellettuali citati, e c'è chi sui social dice cose folle, e ci sta visto che tutti parlano, ma la responsabilità della politica è non gettare benzina sul fuoco e parlare del futuro accettando le critiche, con una dialettica anche forte ma che non travalichi nel bene contro il male".

In Calabria si candida Donatella Di Cesare, che insegna alla Sapienza come suo padre e che ha reso omaggio alla "rivoluzione" di Barbara Balzerani, dirigente delle Br.

"Ho detto che sono sconcertato e anche disgustato. Io ho letto quel che ha scritto e penso che abbia ripetuto un pensiero che ricalca forme di estremismo che ci sono state in Italia. Un pensiero, peraltro stereotipato, che porta a dipingere le istituzioni come attori repressivi cui ribellarsi".

Saviano dice anche sostiene che la lotta armata è stata

fallimentare. Non folle ma fallimentare.

"Voglio pensare che stesse cercando di dire a una parte della sinistra per dire: Non andate verso la violenza, la violenza favorisce gli altri. Spero che volesse fare questo".

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