Li ha chiamati "finocchi", poi è iniziata la polemica e, infine, sono arrivate le scuse del partito. È accaduto a Bolzano, in queste ore, dove Kurt Pancheri, consigliere comunale della Lega, ha definito le associazioni Lgbt come "quelle dei finocchi". E, dopo essere stato ripreso da Silvano Baratta, presidente del Consiglio comunale, ha proseguito dicendo: "Sì, sì, si può dire, non è offensivo".
La frase di Pancheri
Secondo quanto riportato da Il Corriere della sera, in aula si stava discutendo del regolamento comunale per impedire pubblicità discriminatoria, quando il capogruppo della Lega, pioniere del partito in Alto Adige, ha preso la parola citando un vecchio spot della pasta. E ha detto: "Nello slogan si diceva: 'Dove c'è famiglia, c'è casa'. In quel caso aveva protestato l'associazione di quelli lì, come si chiamano, adesso non voglio usare un termine offensivo, l'associazione dei finocchi". Pancheri è stato immediatamente ripreso da Baratta, ma la diretta streaming ha fatto sì che le parole del consigliere arrivassero ovunque.
La Lega altoatesina: "Ci scusiamo"
La risposta è arrivata subito dall'associazione Centaurus Arcigay, che ha censurato la "vergognosa uscita omofoba" dell'esponente della Lega. E sulla questione è poi intervenuto anche Massimo Bessone, il commissario della Lega in Alto Adige, che ha dichiarato: "Il linguaggio usato dal consigliere non rappresenta il pensiero della Lega altoatesina, ma solo l'opinione di un singolo, per niente condivisa dal sottoscritto e da tutto il partito". L'esponente leghista ha poi aggiunto: "Un conto è avere un proprio gusto sessuale e sostenere il concetto di famiglia tradizionale, un altro conto è offendere gratuitamente le persone, ancora di più quando lo si fa in veste di amminsitratore di un'importante città e di rappresentante di un partito. Ritendo, dunque, doveroso, appunto come capo altoatesino della Lega, rivolgere le mie scuse a tutte quelle perso che si sono ritenute offese dalle infelici dichiarazioni del consigliere".
La replica di Pancheri
"Non avevo alcuna intenzione di offendere e, se si guarda con attenzione, lo dico anche nella registrazione", si è difeso Pancheri.
Il quale ha voluto precisare che l'errore sarebbe nato da una questione linguistica: "Sono di madrelingua tedesca e non ho mai avuto la percezione che si trattasse di un termine offensivo. Qualche settimana fa, Sgarbi spiegava come 'finocchio' non fosse un insulto. Lo considero una fonte autorevole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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