L'acqua alta inonda San Marco: "Basilica invecchiata di 20 anni"

Danni alla chiesa e a due arazzi di Mirò per un milione Crolla un ponte sull'Adda. Frane e paesi isolati, 12 i morti

L'acqua alta inonda San Marco: "Basilica invecchiata di 20 anni"

Adige e Po al limite di guardia, smottamenti, frane, paesi isolati, coltivazioni distrutte, una regione in ginocchio, centinaia di persone sfollate. Danni incalcolabili. Come alla Basilica di San Marco a Venezia rimasta sommersa per oltre 16 ore. Dovrà essere restaurata. Ma ieri il maltempo (che ora si sta abbattendo sul resto dell'Europa) ha concesso una breve tregua. Servirà a fare la conta dei danni e a predisporre un piano per questa sera quando una nuova perturbazione si avventerà (è il caso di dirlo) sul nostro paese.

Nel frattempo al nord è sempre l'emergenza e oggi scatta l'allerta rossa in Veneto e Trentino. Le situazioni più critiche restano in Friuli (crollato ponte a Comeglians e decretato lo stato di emergenza) Liguria e Trentino Alto Adige. Il bilancio aggiornato è di 12 morti, 4 feriti e un disperso, il proprietario della barca a vela canadese finita sugli scogli a Catanzaro Lido. Ai 7 morti di cui si era avuta notizia lunedì (due in provincia di Frosinone, uno a Terracina (Latina), uno a Napoli, uno ad Albisola nel Savonese, uno a Feltre nel Bellunese e un vigile del fuoco a San Martino in Badia, provincia di Bolzano), se ne sono aggiunti altri 4: un ciclista morto a Cassano nel Varesotto, una donna trovata morta in casa in Val di Sole in Trentino; un 63enne scagliato contro gli scogli dal vento a Cattolica durante un'uscita in kitesurf, un pescatore recuperato nel lago di Levico, in Trentino e un 61enne di Falcade (Belluno), trovato morto nel torrente Biois. In oltre 48 ore ci sono stati più di 7mila interventi di soccorso effettuati dai 5800 vigili del fuoco per allagamenti, smottamenti e rimozione di alberi caduti. In questo contesto l'esercito fa sapere di aver messo a disposizione i suoi asseti specialistici per fronteggiare l'emergenza maltempo in particolare in Liguria e in Triveneto.

Cominciamo dalla conta dei danni in Trentino. Quella di lunedì è stata considerata la più significativa perturbazione dal novembre del 1966 quando l'Adige ruppe gli argini e allagò Trento. In val di Sole il torrente Melendrio è esondato: 200 persone sono state evacuate mentre non c'è stato nulla da fare per la donna travolta dalla frana. Al passo dello Stelvio, 180 tra turisti e lavoratori stagionali sono isolati per le fitte nevicate che hanno bloccato il valico alpino. Saranno recuperate oggi. Una tromba d'aria ha scoperchiato case in Valsugana mentre diverse abitazioni sono state evacuate a Moena e Tezze di Grigno. Il livello dell'Adige cresce anche se risulta sotto controllo per l'apertura di una galleria che fa defluire verso il lago di Garda 500 metri cubi d'acqua al secondo. Allagamenti in val Pusteria, dove la Drava e il rio Sesto sono esondati allagando San Candido e Sesto. In Lombardia Santa Caterina Valfurva in Valtellina è isolata. A Ceto (Brescia), in alta Valle Camonica, un torrente è esondato e ha invaso i binari con lo stop alla circolazione sulla Breno-Edolo. Monitorato anche il Po il cui livello è salito di 5 metri in 48 ore. Allerta sempre alta anche in Veneto. A Venezia la Basilica di San Marco è rimasta allagata nella parte del Nartece per 16 ore. I quadri del millenario pavimento a mosaico sono stati ricoperti d'acqua per decine di metri.

Affranto il procuratore Carlo Alberto Tesserin: «A essere ottimisti la basilica è invecchiata di vent'anni in un solo giorno». Danni anche ai preziosi arazzi di Mirò in esposizione al «Venice Exibition» a Palazzo Zaguri. Le due opere sono già in restauro all'arazzeria di Asti.

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