Elezioni Regionali 2020

L'affondo di Berlusconi: "Conte si dimetta a prescindere dal voto"

Il leader di Forza Italia attacca il premier giallorosso, chiedendone le dimissioni: "Indipendentemente dalle Regionali, faccia un passo indietro"

L'affondo di Berlusconi: "Conte si dimetta a prescindere dal voto"

"Questo governo e il suo presidente del Consiglio dovrebbero dimettersi a prescindere dal risultato delle elezioni elettorali". Il siluro nei confronti della maggioranza giallorossa arriva da Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente come ospite ad Agorà Estate, su Rai Tre.

Il fondatore e capo politico di Forza Italia va così all’attacco di Pd, M5s e del premier Giuseppe Conte, perché – spiega – "questo esecutivo non rappresenta il volere della maggioranza degli italiani". Per cui, prosegue il Cavaliere, il governo dovrebbe fare un passo indietro indipendentemente da come finirà la contesa elettorale del 20 e 21 settembre: si andrà al voto in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia, e la coalizione di centrodestra punta a fare bottino pieno per dare la spallata (forse decisiva) all’esperienza di governo giallorossa.

Secondo Berlusconi, peraltro, le Regionali andranno a confermare "indubbiamente", dice, che il centrodestra rappresenta la maggioranza della popolazione italiana: "Speriamo che le elezioni regionali possano essere un passo avanti in questa direzione", aggiunge l’ex tre volte inquilino di Palazzo Chigi.

L’affondo del Cav nei confronti del sedicente avvocato del popolo e dell’esecutivo M5s-Pd non si esaurisce così: nella chiacchierata con il conduttore della trasmissione della terza rete Rai, infatti, Berlusconi parla di "fallimento" del Conte bis", incapace di guidare il Paese in quesi mesi burrascosi causa Covid-19. Queste le sue parole: "Il fallimento del governo Conte, del resto, è sotto gli occhi di tutti noi. Di fronte all'emergenza economica conseguente alla pandemia, non ha saputo adottare nessuna adeguata strategia di intervento per sostenere le imprese, il lavoro e i consumi. Non solo la crisi sta deprimendo in modo grave il comparto produttivo, ma non si vede traccia di una strategia per superare l'emergenza". Per questo, appunto, invoca le dimissioni della compagine di governo.

Quindi, il leader degli azzurri commenta anche il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari – legge fortissimamente voluta dal Movimento 5 Stelle – dicendosi ancora perplesso e non certo di cosa optare tra il "Sì" e il "No": "Personalmente sono molto perplesso. Si tratta di un taglio che non si inquadra in una riforma complessiva delle istituzioni e che avrà come probabile effetto una riduzione degli spazi di democrazia con regioni che non potranno essere rappresentati in Parlamento con parlamentari delle liste di minoranza". Per queste ragioni Berlusconi spiega di essere in fase di riflessione; ciò detto, il numero uno di FI conferma la libertà di coscienza e voto ai propri parlamentari ed elettori.

In ultima battuta, Berlusconi tratta anche il nodo della Scuola. Come noto gli istituti scolastici del Belpaese riapriranno lunedì 14 settembre così da inaugurare "normalmente" l’anno scolastico 2020-2021, ma né il governo né il ministero della Scuola di Lucia Azzolina hanno risolto tutte le problematiche per far tornare in classe in sicurezza alunni e studenti: "Tenere bloccate le scuole avrebbe conseguenze certamente negative per allievi e famiglie, al tempo stesso sarebbe irresponsabile riaprire senza condizioni di massima sicurezza".

"Per questa ragione – chiosa Silvio Berlusconi - credo sia importante adottare alcuni strumenti di buon senso come l'obbligo della vaccinazione anti influenzale per tutti gli studenti".

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