Cultura e società

L'Afghanistan di nuovo nel medioevo talebano. "Va applicata la Sharia"

A Kabul è tornato il medioevo talebano, con la morsa ai diritti civili, le esecuzioni in pubblico, le flagellazioni, le lapidazioni a morte

L'Afghanistan di nuovo nel medioevo talebano. "Va applicata la Sharia"

A Kabul è tornato il medioevo talebano, con la morsa ai diritti civili, le esecuzioni in pubblico, le flagellazioni, le lapidazioni a morte. Il leader supremo dei nuovi padroni della capitale afghana, quel Haibatullah Akhundzada che dalla presa del potere lo scorso anno non si fa fotografare né filmare nelle rare apparizioni in pubblico, ha annunciato la nuova-vecchia linea: la sharia è legge e va applicata. «Occorre esaminare con attenzione i dossier di ladri, rapitori e sovversivi, nei casi in cui ricorrano le condizioni della legge questa va applicata, è la sharia ed è il mio comando, che è obbligatorio», ha detto incontrando i giudici del Paese. Per condizioni si intendono quelle dettate dai crimini contro dio (hudud) e quelli contro le persone (qisas), che prevedono la morte anche per adulterio o prostituzione, o l'amputazione degli arti per i ladri. Il nuovo giro di vite in Afghanistan, che segnala ancora una volta il peso delle fazioni oltranziste in seno ai Talebani, è stato singolarmente annunciato su Twitter dal portavoce dell'Emirato islamico, Zabihullah Mujahid, che ha riportato le parole del leader. Non sfugge che il reato di «sovversione» punito con la morte torni molto utile ai Talebani, ancora in difficoltà nel controllo del vasto territorio afghano e che hanno speso molte energie in questi mesi per reprimere ogni forma di dissenso, in particolare le proteste delle donne che sono riuscite a scuotere l'opinione pubblica internazionale nonostante il bavaglio alla stampa, oltre il 60% dei già pochi media afghani non esiste più. L'ultimo divieto per le donne, che non possono lavorare né andare in un parco o al luna park, è quello dell'accesso alle palestre e agli hammam, i bagni pubblici.

«Le palestre sono vietate perché gli allenatori sono maschi e si tratta di palestre miste», ha annunciato il portavoce del ministero della prevenzione del vizio e della promozione della virtù, Mohammad Akif Sadeq Mohajir.

Commenti