L'allarme del Cavaliere: l'asse tra grillini e Lega ci isolerebbe in Europa

Berlusconi in Molise attacca il movimento: "Da loro pericolosa escalation antidemocratica"

L'allarme del Cavaliere: l'asse tra grillini e Lega ci isolerebbe in Europa

«Voglio tornare qui in Molise e passarci tre o quattro giorni. E se vinciamo le Regionali ci compro una casa». Silvio Berlusconi conclude la sua due giorni molisana - un tour de force in cui si sposta da Termoli a San Giuliano, da Campobasso a Isernia - con una piccola dichiarazione d'amore per questa terra spesso dimenticata. Una visita in cui non si è certo risparmiato, mettendo in campo soprattutto la voglia di stare in mezzo alla gente, ma anche il desiderio di tenere vivo quel mix di proposta, speranza ed entusiasmo che è da sempre il marchio di fabbrica di Forza Italia.

Il Cavaliere mette nel mirino soprattutto i Cinquestelle, visto che qui i sondaggi annunciano un testa a testa con loro. Ma nella cena elettorale di venerdì a Campobasso allarga il campo e la prospettiva e lancia l'allarme anche sul contraccolpo per il Paese di un possibile governo M5s-Lega. «Se Forza Italia perde qui in Molise c'è il rischio che questa situazione possa dare luogo a un governo Lega-M5s che provocherebbe la fuga di imprese, capitali, fondi di investimenti e quindi un disastro nei mercati azionari» ammonisce. «L'Europa ci isolerebbe completamente e quindi ci sarebbe per l'Italia un destino assolutamente da scongiurare. Quindi è importante che usciti da qui stasera diciate ad amici parenti conoscenti che è importante che da queste elezioni Fi esca con un risultato di molto superiore alla Lega e che il centrodestra ottenga una grande vittoria».

Un guanto di sfida viene, invece, lanciato alla Lega da Clemente Mastella - che dallo scorso febbraio ha aderito ufficialmente a Forza Italia - accorso a Isernia per il comizio di Berlusconi insieme al candidato governatore Donato Toma. «Salvini è come l'uomo che si fa l'amante ma non lascia la moglie. Se decide di staccarsi noi andiamo dignitosamente all'opposizione. Però a quel punto mi metto io a riorganizzare Forza Italia nel Sud e non si scherza, si fa concorrenza vera. Comunque io non credo che questo avverrà perché Salvini tutto è meno che uno sprovveduto». Le parole e le stoccate di Berlusconi dal palco di Isernia, invece, sono riservate soltanto ai Cinquestelle. «La loro è una pericolosissima e antidemocratica escalation. Ecco perché questo vecchietto, guardandosi allo specchio e ripensando alle parole della madre nel '94, è tornato in campo per opporsi a questo pericolo e far sì che l'Italia non cada nelle mani dannosissime di questo movimento. Non possiamo attraversare la tragedia di un governo di questo movimento». Scendendo dal palco Berlusconi inciampa in un gradino. Per un momento si accende la preoccupazione, ma subito il presidente di Fi ci scherza su: «Quel gradino deve averlo messo lì la sinistra». Concluso il comizio Berlusconi si avvia verso la sua auto, ma circondato dalla gente ne approfitta per salire nuovamente sul predellino e spronare gli elettori, nominandoli «missionari di libertà e benessere», ovvero invitandoli a convincere gli indecisi.

Sul Molise, Berlusconi racconta di essersi studiato il programma di trenta pagine fornitogli da Toma.

«Dobbiamo puntare sul ritorno alla crescita per la creazione di posti di lavoro, sul miglioramento della sanità e soprattutto delle infrastrutture e della viabilità, sfruttando i fondi europei. Il turismo è calato del 20% e solo il 9% arriva dall'estero, ho promesso a Toma che nelle mie televisioni andranno in onda speciali sul Molise. Bisogna fare tante cose che finora la sinistra non ha mai fatto».

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