Cronaca nera

L'altra coppia della strage. "Un esorcismo col fuoco"

Fermati Massimo Carandente e Sabrina Fina per omicidio e soppressione di cadavere. Hanno agito insieme a Barreca

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L'inchiesta sulla strage familiare di Altavilla Milicia si allarga. Il massacro è stato pianificato e portato a termine in un arco temporale di almeno una settimana. E Giovanni Barreca, l'imbianchino 54enne che ha ucciso prima la moglie Antonella Salamone, 41 anni, e, dopo giorni, venerdì 9, anche i figli Emanuel e Kevin, di 5 e 16 anni, non ha agito da solo, ma insieme a una coppia di amici. Sono Massimo Carandente, 50 anni, disoccupato, e Sabrina Fina, 42 anni, promoter di prodotti estetici, impegnata nel network marketing, fanatici religiosi conosciuti da Barreca in uno degli incontri nella Chiesa evangelica che frequentava prima di acuire l'estremismo religioso e di formare con la coppia una sorta di setta. «Sono disperati, non fanno che piangere a dirotto. Mi hanno detto di dichiararsi innocenti, sono distrutti», dice il loro legale Sergio Sparti.

I due, tirati in ballo dall'unica superstite della strage, la figlia 17enne di Barreca, e incastrati dai numerosi messaggi sul cellulare scambiati con l'amico, sono stati fermati domenica sera dopo un interrogatorio fiume. Lui, Barreca, forse in condizione di sudditanza psicologica, non ha fatto i loro nomi. Mentre i carabinieri cercano riscontri della loro presenza nella casa degli orrori, l'accusa a loro carico è identica a quella di Barreca: omicidio plurimo e soppressione di cadavere. Di certo c'è che la frequentazione con i due, presenti da qualche tempo a casa Barreca per incontri di preghiera, ha alimentato il fanatismo di Barreca, che sul suo profilo Facebook fa continui riferimenti al demonio, alla salvezza che viene solo da Dio, alle fiamme dell'inferno e si ritiene che siano stati loro a fargli credere che i familiari fossero posseduti dal diavolo. Serviva, dunque, un esorcismo per «liberarli».

E di «liberazione dai demoni» impadronitisi dei familiari parla proprio Barreca quando domenica, alle 3 del mattino, chiama il 112 per confessare la strage. Ne parla anche l'unica superstite, che si trova in una comunità protetta: «Hanno fatto un esorcismo per scacciare il demonio». Le indagini vanno avanti e, all'orrore dei corpi dei due ragazzini seviziati e poi strangolati con una catena, si aggiunge altro orrore: le condizioni dei cadaveri fanno ritenere a chi indaga che gli omicidi siano stati effettuati in momenti diversi. I ragazzi avrebbero trascorso in casa giorni dopo l'avvenuta uccisione della madre. Antonella, di cui sono stati rinvenuti solo i resti carbonizzati seppelliti nel terreno della casa, sarebbe stata uccisa forse anche una settimana prima rispetto ai figli, la cui morte risalirebbe a venerdì 9. È probabile, infatti, che l'esorcismo sia stato condotto in più sedute.

Il fuoco, utilizzato su Antonella, non sembra casuale, dato che è considerato un elemento purificatore. Il fratello della donna, sconvolto, sostiene che in casa si è iniziato a parlare di fuoco per cacciare i demoni proprio dopo l'inizio della frequentazione con la coppia di fanatici, di cui Antonella era terrorizzata. «Pensavamo però al fuoco in senso figurato» ha detto. Gli investigatori non si sbilanciano sulle cause della morte della donna, se, cioè, sia stata prima seviziata, poi uccisa e, dunque, data alle fiamme, o se sia morta bruciata.

Sarà solo l'autopsia a rivelare la verità, viste le cattive condizioni dei resti.

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