L'amarcord del "compagno" Salvini: ​"Ero rivoluzionario, poi son guarito"

Il leader leghista ricorda di quando era di sinistra "prima di crescere"

L'amarcord del "compagno" Salvini: ​"Ero rivoluzionario, poi son guarito"

È il Matteo Salvini che non t'aspetti. Quello un po' Che Guevara, un po' Luca Casarini, un po' Robespierre, un po' Mao Tse Tung, con Kefiah al collo e jeans, Clarks marroni (finte ovviamente), fumogeno in una mano e megafono nell'altra. È lui stesso a rivelarlo, giovedì sera, alla trasmissione W l'Italia su Rete 4.

«Al liceo uno deve essere rivoluzionario, se uno non è rivoluzionario quando c'ha 15 e vent'anni...Tutti, alle medie e al liceo, sono un po' rivoluzionari. Poi cresci, ti confronti con la vita vera e allora diventi più normale e la smetti di essere un compagno (e mostra il pugno chiuso a favore di camera, ndr), torni coi piedi per terra. Anche io ho smesso di fare il compagno quando sono diventato adulto».

Un Salvini inedito che ironizza sul suo sconosciuto passato di sinistra, durante l'intervista con Gerardo Greco. Quando il conduttore gli chiede di fare di nuovo il pugno chiuso, Salvini ci scherza su: «Per carità, non fatemi fare pugni o gesti con le braccia, altrimenti qui ci arrestano, ci indagano tutti».

Il vicepremier leghista è stato omaggiato poi con una clip: un Salvini story confezionato dalla redazione che ripercorre il suo passato, dal Pranzo è servito con Davide Mengacci, quando lo sbarbatello diceva di essere un «nullafacente, iscritto all'Università (Lettere moderne alla Statale di Milano, ndr) in attesa di dare esami quando gli sviluppi lo permetteranno» (una frase che ha capito solo lui, ndr), alle prime comparsate con quelli della Lega quando diceva di essere «di sinistra nella vecchia maniera intesa» (anche questa, frase che ha capito solo lui, ndr), alle manifestazioni del Carroccio con megafono in mano: «Ero orribile alle medie e al liceo, capisco perché le ragazze mi stavano lontane...», ride e continua a scherzare prima di virare sull'argomento vero dell'intervista. Il decreto sicurezza promulgato da Mattarella che ha portato stampato con sé in studio: «Stasera prima di andare a nanna se lo legga, sono una quarantina di articoli».

Anche Luca Casarini, un tempo leader dei No Global e a capo dei «Disobbedienti» al G8 di Genova, una volta ha detto «I disobbedienti sono al capolinea ora sto con la piccola impresa contro le tasse e lo Stato.

Prometto di dare battaglia insieme a loro». Se è diventato «adulto» pure lui c'è speranza anche per Salvini.

Anche se per qualcuno, il ministro è più rivoluzionario adesso che a vent'anni. Ancora non è del tutto guarito.

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