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L'amica contro Grillo & C. "Silvia violentata da tutti"

Il racconto choc della teste in lacrime in tribunale: "Non eravamo ubriache, ho capito tutto solo dopo"

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Due giorni per raccontare poche ore terribili, le ferite di un trauma, la fine di un'amicizia. Segna un cambio di passo nella ricostruzione di quella notte di luglio di quattro anni fa nella villa sarda di Ciro Grillo il racconto di Roberta.

La ragazza, oggi 23enne, era al Billionaire di Porto Cervo insieme a un'amica italo-norvegese, Silvia, quando le due incontrarono il figlio del comico e i suoi tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Da lì i sei andarono tutti nella villa di Cala di Volpe per quella che doveva essere una spaghettata estiva ma che è finita con i quattro ragazzi imputati per stupro di gruppo, e tre di loro anche per violenza sessuale proprio contro Roberta, soggetto involontario delle foto oscene scattate dai ragazzi a sua insaputa, mentre dormiva su un divano. Venerdì Roberta aveva ricostruito gli eventi per come li ricordava, inframmezzando il racconto con le lacrime, interrompendosi per spiegare quanto quella notte abbia sconvolto il corso della sua vita. Dalla scoperta della violenza subita dall'amica a quando, quasi un anno dopo, apprende dagli inquirenti di essere anche lei vittima, per quello scatto che, ha raccontato ieri rispondendo ai difensori dei 4 imputati, «l'hanno fatta sentire svilita». Ieri, oltre a ribadire il racconto minuto per minuto della notte e la terribile confidenza ricevuta al mattino da Silvia («Sono stata violentata da tutti»), la ragazza ha anche riferito di aver mandato, dieci giorni dopo, un messaggio all'amica scusandosi per «non essersi saputa comportare», in quanto aveva capito solo dopo la gravità di ciò che era accaduto: «non ho capito nulla di quella notte», le aveva scritto. Proprio il trauma di quella nottata, il peso di dover condividere quanto successo, la convinzione di essere finita coinvolta suo malgrado in una vicenda che non la riguardava direttamente (salvo scoprire poi l'esistenza delle foto), lo stress della pressione mediatica arrivata quando il caso è divenuto di pubblico dominio, ha aggiunto la ragazza, hanno finito per allontanarla da Silvia, tanto che da ormai tre anni le due non sono più amiche. Di quella notte, ieri Roberta ha detto anche che tutti avevano bevuto, prima in discoteca, poi in un bar e infine a casa Grillo. E che, seppure nessuno fosse propriamente sobrio, non erano nemmeno ubriachi o tantomeno fuori controllo. «Tutti erano assolutamente consapevoli di quello che facevano e lucidi» sintetizza uno dei difensori dei ragazzi, sottolineando come Roberta abbia confermato di essersi addormentata e quindi di non aver assistito direttamente a nessuna violenza. Nemmeno a quella che la riguardava direttamente, visto che dormiva quando i ragazzi, escluso Corsiglia, hanno scattato le foto. Ma rispetto a quanto già raccontato, anche relativamente a quella frase urlata da Grillo che l'avevano svegliata («L'ho portata a casa io perché me la volevo s..., invece se la sta s...

lui», ossia Corsiglia), Roberta ha confermato tutto.

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