Lamorgese ammette: "Sbarchi aumentati". Ma la Lega attacca: "Sanatoria criminale"

Approvato emendamento al dl Sicurezza: stop al tetto delle quote sui flussi migratori. La Lega insorge: "Sanatoria criminale". E Lamorgese ammette: "Sbarchi aumentati"

Lamorgese ammette: "Sbarchi aumentati". Ma la Lega attacca: "Sanatoria criminale"

La commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato un emendamento al dl Sicurezza che elimina le quote massime per lavoro subordinato di stranieri regolari ammessi nel territorio italiano. Il voto ha scatenato la reazione della Lega che non ha usato mezzi termini: "Sanatoria criminale".

Poco prima della fumata bianca il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nel corso dell'assemblea annuale dell'Anci, aveva parlato della questione migranti ricordando che "il numero degli arrivi in Italia è aumentato" anche "in considerazione" dei problemi politici e di instabilità dei Paesi di provenienza. Bisogna dunque "operare sull'economia di quei Paesi per evitare le partenze", ha aggiunto ricordando che quello dei migranti, a livello europeo, è "un problema che ci deve vedere tutti insieme". Insomma, in risposta all'ammissione di Lamorgese in merito all'impennata degli sbarchi il governo ha pensato bene di modificare il dl Sicurezza.

La modifica al dl Sicurezza

La modifica della discordia, a firma del deputato Pd Stefano Ceccanti, ha ricevuto il parere favorevole della commissione Affari costituzionali alla Camera. Il Testo unico sull'immigrazione disciplina il cosiddetto decreto Flussi, ovvero il provvedimento con il quale il Governo stabilisce ogni anno (entro il 30 novembre dell'anno precedente a quello di riferimento del decreto), le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro subordinato, autonomo e stagionale.

In caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione, il presidente del Consiglio può emanare un suo decreto flussi in via transitoria, entro il 30 novembre, nel limite delle quote stabilite nell'ultimo decreto emanato. L'emendamento interviene su quest'ultimo punto cancellando il termine di fine novembre e il paletto del numero massimo di migranti.

La reazione del centrodestra

Come detto, la Lega è subito insorta. "Gravissimo lo stop al tetto delle quote nei decreti flussi approvato nel decreto Sicurezza con un emendamento del solito Pd. Aprire le porte a tutti, di fronte a una crisi epidemiologica dilagante come questa, è inaccettabile per il sistema paese e per gli italiani. Peraltro, con il rischio di far entrare più stranieri di quanti l'Italia possa assorbire e ingrossare così le fila della criminalità": chiara la posizione dei deputati leghisti in commissione Affari costituzionali Igor Iezzi, Simona Bordonali, Ketty Fogliani, Cristian Invernizzi, Nicola Molteni, Alberto Stefani, Gianni Tonelli, Gianluca Vinci, Edoardo Ziello.

In scia anche Forza Italia.

Emblematica la nota del presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini: "La Commissione europea ha appena messo in guardia i governi dal rischio concreto che i posti di lavoro persi per l'emergenza Covid non tornino più, ma la maggioranza ha deciso di eliminare dal decreto sicurezza le quote massime per il lavoro regolare degli stranieri. Una misura ideologica senza senso e fuori dal tempo, perchè quando finirà il blocco dei licenziamenti alla marea di disoccupati italiani si aggiungeranno gli immigrati surrettiziamente regolarizzati dal Pd".

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