«Costruire un centrodestra unito, compatto, a trazione liberale» che possa davvero «vincere e cambiare l'Italia». «Rinnovare Forza Italia senza rottamare». Lavorare «per portare nelle istituzioni donne e uomini che vengano dalla società civile, dalle professioni, dal lavoro, che abbiano dimostrato concretamente di essere persone serie, preparate e credibili. A loro vogliamo riservare almeno la metà dei posti nelle nostre liste».
Silvio Berlusconi in un messaggio al coordinatore di Forza Italia in Abruzzo Nazario Pagano in occasione di una manifestazione a Pescara, torna a tracciare l'identikit di un centrodestra vincente. Una descrizione valoriale che non entra nel merito della forma e delle modalità della futura alleanza. D'altra parte orientarsi nelle nebbie del momento politico attuale è tutt'altro che facile. L'assenza di una legge elettorale costringe i tre partiti principali, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, a navigare a vista e a rinviare la discussione su una intesa che tutti a parole dicono di volere fortemente. Non si tratta di dettagli. Alle prossime Politiche i partiti di centrodestra potrebbero essere costretti a unirsi in un listone unico - così da concorrere al raggiungimento del premio di maggioranza assegnato al primo partito alla Camera - oppure viaggiare in coalizione se la legge sarà modificata.
Negli ultimi giorni sui quotidiani sono usciti diversi retroscena sui lavori in corso tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per la costituzione di un soggetto «sovranista». In realtà i diretti interessati cadono dalle nuvole e spiegano che quell'operazione si farà soltanto se la legge elettorale obbligherà a procedere in tal senso. Anzi si racconta che la leader di Fratelli d'Italia si chieda perché Salvini faccia uscire questi articoli, e lo stesso faccia Salvini riferito alla Meloni. «È un non argomento, al momento» spiegano. «Se ci mettiamo insieme perdiamo voti. Faremo la lista unica se la legge elettorale ci costringerà a farlo». Ma allora come nascono queste voci? Le fonti sarebbero gli stessi parlamentari che con un soggetto più forte elettoralmente potrebbero scegliere i collegi bloccati dove candidarsi e avere maggiori probabilità di azzeccare quelli giusti. In ogni caso sia Fdi che la Lega, sondaggi alla mano, dovrebbero ottenere più seggi di quelli attuali. Fdi dai 9 del 2013 dovrebbe salire attorno a 30, mentre la Lega da 35 potrebbe ottenerne una ottantina. E anche Forza Italia - alla luce della diaspora che l'ha colpita - aumenterà il numero dei suoi rappresentanti. Il problema è individuare il collegio giusto.
Dentro Forza Italia il più appassionato al tema del listone è Giovanni Toti. «Il listone unico del centrodestra? Può mancare poco o molto per arrivarci, è un po' come l'amore, è una questione pratica: va costruita. Poi può funzionare oppure no, io mi auguro che funzioni» dice a Un Giorno da Pecora. Per il momento, invece, Berlusconi pensa a questioni pratiche, ma fondamentali per il futuro del partito: l'autofinanziamento e la raccolta fondi. «Ci hanno combattuto in tutti i modi, i tanti professionisti della politica, in questi vent'anni. Oggi hanno inventato un altro metodo: una norma che mi impedisce di continuare a finanziare il nostro movimento. Per questo abbiamo ancora ridotto all'osso la nostra struttura.
Vi invito a responsabilizzare militanti, elettori, simpatizzanti, proprio in questo periodo dell'anno, sullo strumento del 2xmille. È un metodo che non costa nulla a chi aderisce, basta indicare il codice F15 sulla Vostra dichiarazione dei redditi: un metodo che ci consente di raccogliere risorse importanti per le nostre battaglie di libertà».
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