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L'appello da imprenditore di Berlusconi: occorre formare una nuova classe dirigente

Accordo Fi-Lega-Fdi su manifestazione del 2 giugno e sfiducia a Bonafede

L'appello da imprenditore di Berlusconi: occorre formare una nuova classe dirigente

Il primo a raccogliere l'appello di Ferruccio De Bortoli per la difesa della scuola e della formazione di una classe dirigente adeguata alle difficili sfide del futuro (pubblicato domenica sul Corriere della Sera) è stato Silvio Berlusconi. E non nella sua veste di uomo politico e statista, bensì in quelle di imprenditore. «Il lavoro che amo - scrive all'inizio della lettera aperta che ieri ha pubblicato sempre il giornale di via Solferino -, con il quale credo di essere riuscito a realizzare qualcosa di importante non solo per me e la mia famiglia ma anche per il Paese è quello di imprenditore».

De Bortoli lamentava che, in un simile contesto emergenziale, le risorse che questo governo mette a disposizione dell'istruzione sono troppo poche e che si rischia quanto accaduto per la precedente crisi finanziaria (2008-2013) quando si registrò una pericolosa dispersione scolastica e universitaria.

Berlusconi raccoglie l'appello proprio come imprenditore e, dice, si impegnerà a coinvolgere i nomi più prestigiosi e importanti del mondo dell'economia e dell'impresa per mettere su una «scuola» di formazione all'altezza delle sfide future. «Occorre - scrive Berlusconi sul Corriere - una grande iniziativa per «la formazione della futura classe dirigente di questo Paese, quella di cui oggi scontiamo l'assenza in tutti i campi, in politica ma anche in ogni altro aspetto della vita pubblica, dall'economia alla giustizia, dal sindacato all'università, dalla dirigenza pubblica alla ricerca. «Conosco molti colleghi imprenditori o manager di grandi aziende che condividono questa sensibilità. È il momento di farsi avanti, di uscire allo scoperto, di ragionare e di agire insieme. Senza connotazione politica, in un servizio civile per l'Italia».

Accanto all'imprenditore, però, c'è il politico. Ieri il leader azzurro si è sentito al telefono con il segretario della Lega Matteo Salvini. La telefonata faceva seguito a quella di domenica con Giorgia Meloni e il tema era la manifestazione indetta per il prossimo due giugno. Una manifestazione, avevano anticipato i leader di Fdi e Carroccio, per celebrare l'Italia e soprattutto gli italiani». L'accordo per una «firma comune» sulla manifestazione (che sarà diffusa, visto il momento, e non concentrata in un solo luogo) è vicino. Berlusconi ha dato la disponibilità di Forza Italia a manifestare le preoccupazioni per i ritardi del governo nel gestire questa emergenza soprattutto dal punto di vista economico. E poi si è raccomandato che l'evento rispetti il distanziamento necessario per non mettere a rischio la salute di nessuno.

Berlusconi, Meloni e Salvini hanno anche parlato della sfiducia al ministro Alfonso Bonafede.

Domani in Senato il centrodestra garantirà la presenza di tutti gruppi per votare compatti a favore della sfiducia al Guardasigilli firmata da Bonino, Forza Italia e Lega.

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