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L'appello di Musumeci. "Stato d'emergenza anche per la Sicilia"

Isola presa d'assalto dagli sbarchi di migranti. Lo sfogo del governatore: Ue complice e silente

L'appello di Musumeci. "Stato d'emergenza anche per la Sicilia"

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci alza la voce sulla questione migratoria e si appella al premier Mario Draghi affinché si possa trovare una soluzione agli sbarchi che stanno creando problemi importanti all'isola.

«Non amo ripetermi - si sfoga sulla sua pagina Facebook - e neppure alimentare polemiche sterili. Dico con forza che la Sicilia continua a essere presa d'assalto dagli sbarchi e che le politiche nazionali non riescono a bloccare questo criminale commercio di carne umana». E prosegue: «I viaggi dei ministri degli Esteri e dell'Interno sull'altra sponda del Mediterraneo non stanno raggiungendo gli obiettivi sperati. E l'Europa guarda complice e silente. La Sicilia è la frontiera a Sud di un Continente che preferisce girarsi dall'altro lato, mentre la disperazione sale dall'Africa, cercando in Sicilia la porta di accesso a una vita che in queste condizioni non potrà mai essere migliore». Poi l'appello accorato al presidente del Consiglio: «Serve un segnale forte e ormai può venire solo da lui. Faccia quello che non ha voluto fare chi l'ha preceduto e dichiari lo stato di emergenza per gli sbarchi».

Sottolinea quindi che c'è «un mix pericoloso tra numeri crescenti degli emigranti, situazione epidemiologica regionale e la prognosi di crescita di entrambe le situazioni nelle settimane più calde per il turismo e per l'economia siciliana. Gli hotspot al collasso e le persone ammassate l'una sull'altra non possono essere nascoste e lasciano trasparire l'immagine forte di un'accoglienza finta che non rispetta la dignità dell'uomo». Per Musumeci «serve un gesto forte che ci consenta di adottare misure di compensazione finalmente adeguate e che dia un messaggio chiaro a chi, a Bruxelles, fa di tutto per non assumersi chiare responsabilità. Una cosa è certa: così non si può andare avanti e io non farò finta di nulla».

Intanto, ieri sono cominciate le operazioni di sbarco dei migranti dalla nave Ocean Viking, attraccata al porto siciliano di Pozzallo. I 550 migranti recuperati di fronte alle coste libiche sono rimasti per lungo tempo sotto il sole. Tra loro ci sono anche 118 minori. Le prime a scendere sono state le donne. Dopo le procedure di identificazione e i tamponi per verificare la presenza di Covid, gli immigrati saranno trasferiti sulla nave quarantena «Azzurra» per i controlli e la permanenza di rito. Finito questo periodo finiranno nei centri di accoglienza siciliana e da lì si capirà chi dovrà essere identificato e chi meno.

Anche la Lega è scesa da giorni sul piede di guerra, con il leader Matteo Salvini che ha chiesto più incisività al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e con il sottosegretario Nicola Molteni che chiarisce: «Salvini ha dimostrato che bloccare l'immigrazione clandestina era ed è assolutamente possibile. La politica dei decreti sicurezza che qualcuno ha smantellato, e penso al governo Conte II, sta producendo più sbarchi più partenze e più morti e più costi di accoglienza». L'invasione non si ferma con altri 7 sbarchi, stavolta di tunisini, anche sull'isola di Lampedusa, dove i problemi stanno aumentando a causa della presenza di molti barchini abbandonati in porto e i problemi di scarsa igiene che si riscontrano all'hotspot di Lampedusa.

Visto il pressing sulla questione del centrodestra, il premier Draghi prima o poi dovrà prendere in considerazione la questione.

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