Cronache

Caro Briatore, lascia Nathan libero (anche di studiare all'Università)

Caro Briatore, lascia Nathan libero (anche di studiare all'Università)

Stando alle previsioni di padre Flavio, difficilmente si potrà contare sul dottor-avv-ingegner-professor Nathan Falco Briatore. Esaurite le pratiche liceali, in doveroso collegio svizzero dopo l'infanzia monegasca, all'erede verrà richiesto di evitare, anzi impedito, di frequentare le facoltà universitarie, mentre dovrà affiancare, in ditta, il genitore. Non sono previste deroghe, a Flavio non interessano lauree e dottorato, già ha bollato come fannulloni i giovani del sud, si eviti almeno di ribadire il concetto in famiglia, con il nizzardo Nathan Falco che ha soltanto anni otto ma un grande futuro di lavoro, e non di polverosi e accademici studi, ad attenderlo. Oggi, nella sua Disneyland del principato, il ragazzino non ha, ovviamente, alcun progetto di sostanza, invece osserva, cresce, gioca, si diverte con la vita, come si deve a un infante ma è già caduto nella trappola delle interviste, sbilanciandosi, all'insaputa del padre, sul futuro: da grande, infatti, vorrebbe fare il calciatore, mica soltanto per giocare, ma con un ruolo specifico, portiere o attaccante. Dunque Nathan qualche ideuzza di libertà ce l'avrebbe pure ma le parole del padre provocano già inquietudine. Potrà un giovane scegliersi il proprio futuro, come fece Flavio mentre suo padre, maestro elementare, ai tempi belli della provincia «granda», Cuneo e dintorni, forse sognava altro dal ragazzo bello e vivace? Avrebbe mai desiderato, Giacomo Briatore, che suo figlio passasse attraverso due bocciature scolastiche prima di conseguire il diploma di geometra? Ma forse non è anche vero che Flavio, dopo la tesina sulla costruzione di una stalla, preferì abbandonare i quadrupedi per insegnare alle madamine piemontesi l'arte dello sci che non era proprio il progetto del maestro Giacomo. Dunque Nathan prosegua a giocare con il telefonino (due in suo possesso) e con il pallone, lasci perdere le parole sciolte del padre. Per il momento. Non ha l'età per decidere, arriverà il giorno in cui guarderà negli occhi il padre suo e gli dirà se vorrà ancora fare il portiere o l'attaccante, se sognerà una laurea in filosofia oppure se accetterà di far parte del team, come progetta Flavio. In un caso o nell'altro per uno dei due non ci sarà che una sola soluzione: «Fuori».

O «dentro».

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