L'assist dei vescovi al premier: "Un governo che dura dà stabilità"

Il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, spera nella tenuta del Conte Bis: "Un governo che dura dà stabilità". Ma continua lo scontro con Italia Viva sulla riforma della prescrizione

Gualtiero Bassetti
Gualtiero Bassetti

Non si abbassa la tensione in seno alla maggioranza sulla riforma della prescrizione. La rivolta dei parlamentari e dei ministri renziani fa tremare l’esecutivo. E così anche i vescovi entrano nella querelle, schierandosi a fianco del premier Giuseppe Conte.

Al convegno sull'economia sociale organizzato dall'Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid) che si è svolto nella cornice di palazzo Altieri, a Roma, alla presenza proprio del capo dell’esecutivo giallorosso, il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, ha invitato le istituzioni alla ricerca della stabilità politica, proprio mentre il governo sembra scricchiolare sotto il peso dello scontro tra Matteo Renzi e il Guardasigilli, Alfonso Bonafede.

"Non posso entrare nelle questioni tecniche del governo", ha detto il cardinale. "Certamente un governo che dura dà stabilità", ha aggiunto subito dopo. "Quando ci si trova a trattare e ci sono continui cambi di governo – ha osservato il presidente della Cei a margine dell’evento - si deve sempre riprendere la lezione dal punto in cui eravamo rimasti, bisogna invece che la lezione dei problemi politici e sociali vada avanti e i problemi siano risolti".

Di certo lo scenario del voto anticipato con l'eventualità della vittoria di una coalizione di centrodestra, in vantaggio nei sondaggi, potrebbe non essere gradito al porporato, che quando il leader leghista Matteo Salvini baciava il rosario in piazza Duomo a Milano, invitava gli elettori cattolici a non "mettersi in fila dietro i pifferai magici di turno".

Per il cardinale la Chiesa dovrebbe avere un ruolo ben preciso nei confronti della politica. "Il compito è quello di essere coscienza critica di tutti i governi – ha detto Bassetti - questo non vuol dire demolire, ma aiutare a costruire, esprimere giudizi che possono aiutare la crescita e il discernimento".

Insomma, riconoscendo il valore della "stabilità politica" i vescovi rinnovano la loro benedizione al Conte Bis. Nel suo intervento al convegno sull'economia sociale organizzato dall'Ucid Bassetti ha poi parlato della "crisi ambientale" che "ha prodotto trasformazioni importanti dell'economia e degli stili di vita nella società". "Non siamo ancora a un livello adeguato rispetto all'urgenza dei cambiamenti climatici in corso, ma è bene anche vedere il positivo che si muove nel nostro Paese – ha detto - ciò capita grazie al contributo di politici, imprenditori, economisti e lavoratori che hanno raccolto la sfida".

Da questo punto di vista, ha aggiunto, "l'Italia appare un cantiere aperto con esperienze di economia circolare, prassi virtuose di cittadinanza e investimenti nei settori della cura delle persone e dell'ambiente". "Possiamo affermare che il Paese non è fermo, grazie al coraggio e alla creatività di molte persone", ha aggiunto, chiedendo anche che vengano fatti più investimenti per le famiglie e le piccole e medie imprese.

Nel frattempo, però, il botta e risposta tra il premier Conte e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, va avanti. Con l’assenza, che sembra confermata nonostante l’altolà di Palazzo Chigi, delle due ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Binetti al Consiglio dei ministri di questa sera. "Noi non abbiamo chiesto di aprire la crisi, ma di aprire i cantieri.

Dire questo vuol dire essere maleducati? Dire questo vuol dire amare l'Italia", ha replicato l’ex sindaco di Firenze a Conte che oggi aveva accusato Italia Viva di fare "un'opposizione aggressiva e maleducata".

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