"I migranti? Non li ho fatti venire io". Lamorgese se ne lava le mani

Luciana Lamorgese si discolpa sugli sbarchi. Però non ha nemmeno fatto nulla per difendere i confini del suo Paese

"I migranti? Non li ho fatti venire io". Lamorgese se ne lava le mani

C'è un incremento enorme dei migranti in arrivo nel nostro Paese rispetto agli anni precedenti a causa dell'immobilismo e dell'assenza di contromisure da parte del governo, che fa finta di non vedere e si trincera dietro la labile cortina dell'accoglienza a tutti i costi. Il falso buonismo della sinistra ha fatto il modo che in Italia dall'inizio dell'anno sbarcassero quasi 60mila persone, per la precisione 59.079 migranti, dei quali sono una minima parte hanno i requisiti per accedere ai programmi di protezione internazionale e, quindi, hanno diritto a rimanere nel nostro Paese.

In questi mesi, il Viminale non ha mai preso posizione, assicurando i porti a tutte le navi delle ong che hanno fatto pressione sulle coste del nostro Paese, portando al collasso il sistema di accoglienza e gestione dei migranti. Le forze dell'ordine si sono lamentate a più riprese della mole di lavoro alla quale hanno dovuto fare fronte, spesso in condizioni di lavoro disumane,sia per se stessi che per le persone che arrivano in Italia. Persone illuse da una certa politica di trovare condizioni di vita migliori e, invece, si trovano a dormire in materassi sporchi all'aperto, tra liquami, sporcizia e animali di ogni tipo, topi inclusi.

E a riflettere, alla luce di tutto questo, quanto dichiarato dal ministro degli Interni Luciana Lamorgese, che si è lavata le mani di una situazione di sua competenza: "Se aumenti dei flussi di migranti ci sono stati non è perché Lamorgese li ha fatti venire in Italia, ma per la situazione particolarmente complessa". Togliendo il"se", visto che i numeri stessi del suo ministero lo certificano, che un ministro dell'Interno si esprima in questo modo, scaricando ogni responsabilità dà la misura della competenza e della professionalità del titolare del Viminale. Gli strumenti per bloccare gli arrivi esistono ma non sono mai stati utilizzati dall'attuale ministro dell'Interno, che ha speso milioni di euro durante la pandemia per noleggiare le navi quarantena, senza mai prevedere la chiusura dei porti, nemmeno quando gli stessi residenti erano costretti a severe norme di spostamento all'interno del territorio nazionale e verso l'estero.

Quello di Luciana Lamorgese, a poche settimane dall'addio al Viminale, è uno scaricabarile atto a lavarsi la coscienza e a tentare di ripulire la propria immagine politica davanti a una gestione disastrosa di una competenza del proprio ministero.

La politica dei porti aperti, che Grecia, Spagna e Malta non adottano, è una delle peculiarità della sinistra. È vero che Luciana Lamorgese non li ha fatti venire in Italia ma è anche vero che lei non ha fatto nulla per impedire che gli irregolari sbarcassero.

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