
Si fa chiamare "ostetrica senza filtri". Si spaccia per la paladina delle "mamme informate" a suon di reel che, al grido di "tu puoi fare tutto", invitano a mangiare pane e prosciutto e a non farsi praticare il cesareo nemmeno in caso di bimbo podalico o in sofferenza. Ma è stata arrestata in Australia con l'accusa di omicidio colposo per la morte di un neonato durante un parto in casa.
Stiamo parlando di Enrica "Bibi" Kupe (anche se il suo vero nome è Oyebola Coxon), 36 anni, nata a Mantova e laureata a Parma nel 2009. Da anni si è trasferita proprio in Australia, dove il 14 agosto è finita in manette per una vicenda accaduta il 2 ottobre scorso a Wallsend, nel Nuovo Galles del Sud, quando stando alle indagini - l'ostetrica avrebbe assistito al parto in casa di una donna. Un travaglio durato due giorni in cui Coxon avrebbe ignorato i segnali di complicanze sopraggiunte. Alla fine la donna è stata portata in ospedale e sottoposta a un cesareo d'urgenza, ma nulla è stato possibile per salvare la bambina.
Ma l'"ostetrica senza filtri" non è certo nuova a certe dinamiche. Qualche tempo fa era finita al centro dell'inchiesta giornalistica di Francesca Bubba. E diversi operatori - come l'ostetrica Alessandra Bellasio - avevano lanciato l'allarme sul suo operato. Coxon ma non ha mai tagliato i ponti con l'Italia. Anzi, ha messo in piedi una community da migliaia di follower attraverso profili social in cui si erge a guru del parto "positivo", rigorosamente lontano da medici e consigli sanitari. Alla fine il suo profilo è stato oscurato da Facebook, mentre le pagine Instagram e TikTok sono ferme all'aprile del 2024.
Restano i post, i video, le risposte alle domande delle tante donne in gravidanza o neomamme che si rivolgevano a lei, fidandosi di quel titolo - "ostetrica" - e dell'atteggiamento di chi ne sa più di te, persino più del tuo medico, forte della sua esperienza come mamma ed "esperta" all'estero.