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Lazio Pride, il sindaco leghista non concede il patrocinio

Tutto pronto per il Lazio Pride a Frosinone, ma il sindaco Nicola Ottaviani ha optato per non concedere il patrocinio. Polemiche pure per le dichiarazioni di un esponente di Fdi

Lazio Pride, il sindaco leghista non concede il patrocinio

Il tam-tam sulle ipotesi in campo è durato qualche settimana, ma alla fine Nicola Ottaviani, sindaco leghista della città di Frosinone, ha deciso di non concedere il patrocinio comunale alla sfilata regionale pro Lgbt.

Il capoluogo ciociaro è stato selezionato, per la prima volta, tra le possibili località ospitanti. L'evento avrà luogo nel corso della giornata di domani. Aprendo il portale della manifestazione, si apprende subito come quanto non disposto dal primo cittadino, che ha aderito qualche mese fa alla Lega di Matteo Salvini, sia stato recepito dagli organizzatori: "L’assenza del patrocinio – che ricordiamo simboleggia la città e non il colore politico – per noi significa scegliere di non rappresentare le persone lesbiche, gay, bisex e trans e non garantire pari dignità a tutte le cittadine e tutti i cittadini del capoluogo ciociaro". I portavoce del pride, insomma, hanno le idee chiare. Nicola Ottaviani, però, ha detto la sua a mezzo social, spiegando subito come la mancata concessione derivi dalla non ammissione di "alcuna forma di violenza intellettuale o furbate nei confronti dell’Ente municipale". Procediamo con ordine.

Secondo quanto si legge sul profilo Facebook dell'amministratore ciociaro, in primis, i problemi sono sorti quando si è trattato di dialogare sulle strade che il corteo avrebbe potuto percorrere e sul giorno in cui il gay pride si sarebbe dovuto svolgere. Non c'è stata, insomma, alcuna pregiudiziale di partenza. L'amministrazione comunale di Frosinone, insomma, non avrebbe avuto modo d'incidere sulle modalità organizzative di una sfilata che, prescindendo dalla visione ideologica di ognuno, è destinata a produrre almeno qualche effetto sulla circolazione del traffico. Sono queste le motivazioni alla base della mossa del sindaco Ottaviani, che ha rincarato poi la dose, parlando di "modo manicheo" di concepire la politica ed elogiando quella parte di mondo Lgbt che "non ha bisogno di eccessi per essere fiero della propria identità".

Altre polemiche, invece, stanno interessando il presidente del Consiglio provinciale, che è espressione di Fratelli d'Italia. Daniele Maura ha parlato - come si legge pure sull'Ansa - di una ""inutile parata simbolico-folkloristica".

In molti, tra la sinistra e i portavoce del pride, hanno già domandato all'esponente del partito guidato da Giorgia Meloni di rassegnare le proprie dimissioni dalla carica istituzionale ricoperta.

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