Elezioni Regionali 2020

L'effetto boomerang delle sardine: così il Pd rischia l'autogol in Emilia-Romagna

La previsione dell'esperto: "Emergono delle contraddizioni, ecco perché il movimento delle sardine potrebbe nuocere a Bonaccini"

L'effetto boomerang delle sardine: così il Pd rischia l'autogol in Emilia-Romagna

Il risultato in Emilia-Romagna è tutt'altro che scontato: la partita resta ancora apertissima. Si giocherà tutto fino all'ultimo voto. La linea che si stava delineando fino a pochi mesi fa era più chiara rispetto a quella di oggi, con la sinistra che avrebbe vinto grazie anche all'ascesa delle sardine. Ma siamo sicuri che l'avvento del movimento anti-odio apporterà vantaggi elettorali a Stefano Bonaccini? Probabilmente non sarà affatto così. A spiegarlo è Lorenzo Pregliasco, secondo cui il governatore dem potrebbe essere addirittura penalizzato: "Se nella prima fase, a novembre e dicembre, sembrava ci fosse molto potenziale nel movimento, perché poteva 'scongelare' la parte dell'elettorato di centrosinistra e dei Cinquestelle che rischiava di non votare, oggi mi pare che il trend sia cambiato. E l'impressione è che possa invece nuocere a Bonaccini".

Anche Alessandra Ghisleri, sondaggista italiana e direttrice di Euromedia Research, pochi giorni fa ha sostenuto: "I candidati sono molto vicini, c'è una battaglia vera sul territorio. In Emilia-Romagna la partita è totalmente aperta perché il protagonismo dei singoli ha rubato il posto alla politica".

L'autogol della sinistra

Il direttore e cofondatore di YouTrend, magazine digitale di Agenzia Quorum, ha spiegato nello specifico che Bonaccini viene coperto poiché "si vedono da una parte le sardine e dell'altra Salvini"; inoltre hanno contribuito a "caricare la campagna elettorale di significato nazionale, e questo è terreno favorevole al centrodestra". Inoltre il movimento appare anche affaticato, probabilmente non abituato ai ritmi ingenti che la campagna elettorale richiede: "Com'è inevitabile emergono le contraddizioni, dal tema della leadership ad altre proposte, come il Daspo social, che tolgono freschezza al movimento e lo fanno apparire allineato al centrosinistra istituzionale". Il candidato della sinistra conta però di farsi forza grazie al voto disgiunto, sfruttando la situazione paradossale nel Movimento 5 Stelle che ormai è sotto gli occhi di tutti: l'ex consigliera regionale Raffaella Sensoli, ad esempio, ha invitato al voto disgiunto. E dunque croce sul simbolo del M5S ma anche sul candidato Stefano Bonaccini.

Ciò che appare invece più probabile è che le sardine possano fornire un assist all'affluenza, considerando soprattutto che nel 2014 votò il 37% degli aventi diritto: "Mi aspetto una affluenza vicina al 60%. Le sardine potrebbero far crescere la partecipazione soprattutto nei grandi centri urbani, ma potrebbero avere anche l'effetto contrario di mobilitare l'elettorato conservatore.

Ci aspettiamo grande divaricazione tra le città e quello che sta fuori: qui starà una delle chiavi del risultato".

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