Lega ancora primo partito, testa a testa tra Fdi e M5s

Il primo partito del nostro Paese resta la Lega ma il sondaggio Swg rivela un elevato gradimento degli italiani per la politica estera di Draghi, soprattutto per l'attacco frontale a Erdogan

Lega ancora primo partito, testa a testa tra Fdi e M5s

I recente sondaggio Swg ha certificato ancora una volta la leadership della Lega nelle intenzioni di voto degli italiani. Il partito di Matteo Salvini guida la classifica con il 21,2% delle preferenze. Alle sue spalle ancora il Partito democratico, che non supera il 20% e si ferma al 19,2%. A pochi decimi di differenza ci sono il Movimento 5 Stelle con il 18,4% dei consensi e Fratelli d'Italia con il 18%. Tiene bene anche Forza Italia, preferito dal 6,4% degli elettori intervistati. Posizioni che, al netto dello spostamento di qualche decimo, si mentengono per lo più costanti da ormai molti mesi, certificando la forza della coalizione di centrodestra nei confronti nella sinistra. La coalizione compatta oggi avrebbe oltre il 45% delle preferenze, secondo il sondaggio Swg. Cala sensibilmente il partito di Matteo Renzi: Italia viva ha appena il 2,1% dei consensi degli intervistati. E Mario Draghi?

Il gradimento per la politica estera

Gli interventi di politica estera recenti di alcuni dei leader del nostro governo hanno giovato al gradimento nei loro confronti. L'esempio più forte in tal senso è quello di Mario Draghi, che nel corso di una delle ultime conferenze stampa non ha risparmiato una bordata ben poco diplomatica nei confronti di Erdogan. Il leader turco è stato etichettato come "dittatore" dal presidente del Consiglio italiano. Se questa affermazione ha incrinato i rapporti tra i due Stati, ha però ottenuto un ottimo riscontro da parte degli elettori italiani. La maggior parte, infatti, approva l'atteggiamento del premier ma c'è un 18% che, invece, avrebbe preferito un comportamento maggiormente diplomatico.

Anche per quanto concerne gli interventi di politica estera relativi agli interventi in Libia, quasi il 70% degli italiani vorrebbe che il nostro governo intervenisse in maniera più decisa, con maggiori pressioni sul governo libico. Ampliando il raggio d'interesse, quasi il 60% degli italiani preferirebbe una presenza economica e politica dell'Italia nell'Africa settentrionale.

Aperturisti e chiusuristi

La "faida" tra aperturisti e chiusuristi vede i primi in maggioranza, con il 12% degli italiani che, seppure con cautela, vorrebbe aprire e avere nuovamente la libertà. Il 10% degli italiani, invece, preferirebbe proseguire con le chiusure per abbattere il contagio, seguendo le indicazioni dei virologi. Chi propende per le aperture, inoltre, appoggia anche le manifestazioni che si sono susseguite nelle ultime settimane da parte delle categorie più colpite dalle restrizioni.

Ma in linea generale, più della metà degli intervistati vorrebbe tornare alla vita normale e 6 aperturisti su 10 lamenta ormai l'insofferenza cronica di restare chiusi in casa. Ma incide anche l'aspetto economico, sempre più forte, a causa della paura di una nuova povertà a causa dell'assenza di reddito. Inoltre, molti degli aperturisti considerano esagerate le misure di contenimento finora attuate, esagerate e poco in linea con le reali condizioni del contagio nel Paese.

I mesi trascorsi in lockdown totale e quelli di forti restrizioni successivi hanno accresciuto negli italiani il desiderio di condividere la vita domestica insieme a un animale. Il 43% delle persone che oggi convive con un quattro zampe, ha dichiarato di averlo accolto in casa durante il lockdown.

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