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Lega, prescrizione per Bossi-Belsito Resta confisca da 49 milioni

Il verdetto della Cassazione sui fondi della Lega. Per l'ex tesoriere rinvio in Appello per l'accusa di appropriazione indebita

Lega, prescrizione per Bossi-Belsito Resta confisca da 49 milioni

Prescritto il reato di truffa per l’ex leader della Lega Umberto Bossi e l’ex tesoriere del partito Francesco Belsito. Lo ha deciso la Cassazione, dopo 5 ore di camera di consiglio. Contestualmente al verdetto di prescrizione, la Suprema Corte ha anche precisato che questa decisione non interrompe e non blocca la confisca dei 49 milioni di fondi della Lega. Di fatto però decadono le confische personali. Un verdetto quello della Cassazione che non chiude ancora del tutto la vicenda giudiziaria. Per Belsito infatti ci sarà una rideterminazione della pena in Appello per il reato di appropriazione indebita. termine della sua requisitoria in udienza, il sostituto procuratore generale della Cassazione Marco Dall'Olio aveva chiesto di confermare la sentenza della Corte d'Appello di Genova del novembre scorso.

Nel pomeriggio era stata dichiarata inammissibile l’istanza di ricusazione presentata dall’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito. Per questo i giudici della sezione feriale penale della Cassazione si erano ritirati in camera di consiglio per emettere la sentenza. Il pg di Cassazione che aveva chiesto la conferma del verdetto di Appello si è detto d'accordo sulle motivazioni della sentenza della Corte d'Appello di Genova e ha affermato, contro quanto ritiene la difesa, che "non è vero che rendiconti erano generici e non falsi. Ad esempio ci sono i rimborsi agli autisti mentre i soldi venivano utilizzati per pagare le spese della famiglia Bossi". "C'è poi un accredito riferibile all'acquisto della laurea per Renzo Bossi", ha affermato Dall'Olio ricordando una cartellina con la scritta 'family'. Secondo il sostituto pg, come ha sottolineato l'Adnkronos, la truffa "si configura simulando una trasparenza senza la quale le somme non si sarebbero potute ottenere. Le falsificazioni non erano finalizzate ad occultare al partito le condotte appropriative ma ad ottenere il finanziamento". Sul verdetto è arrivato subito il commento di Matteo Salvini: "Questa sentenza non mi cambia la vita...

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