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Ddl Corruzione, emendamento choc "Fucilazione e pubblico ludibrio"

È stato presentato da un senatore, che non esclude il pubblico ludibrio. Ma chiarisce: "Non è necessario uccidere"

Ddl Corruzione, emendamento choc "Fucilazione e pubblico ludibrio"

Normale che su un disegno di legge vengano presentati numerosissimi emendamenti, per chiedere delle modifiche in corso d'opera. Succede sempre e nel caso del testo sulla Corruzione non era possibile che le cose andassero diversamente. Ma ci sono casi in cui, appena presentata, già è chiaro che una proposta non potrà essere accolta.

Basti pensare agli emendamenti portati avanti dal senatore Lucio Barani (Gal), che per i condannati per corruzione ha proposto il ricorso all fucilazione sulla pubblica piazza o al pubblico ludibrio. Un ritorno a pratiche medievali, con forse un pizzico d'ispirazione preso da quegli Stati americani come lo Utah, che da ieri ammette di nuovo la fucilazione come alternativa alle elezioni letali.

La proposta di Barani, per scendere nel dettaglio, prevede una fucilazione che non necessariamente provochi la morte o almeno 18 ore di gogna "a prescindere dalle condizioni atmosferiche". Chi compirà reati contro l'articolo 1, questa la proposta più soft portata avanti dal senatore, dovrà scusarsi pubblicamente nella piazza principale della città dove ha sede il Tribunale che lo ha giudicato.

"Non è chiaro neppure il calibro dell'arma da usare e quanti colpi possano essere inferti al colpevole per evitarne il decesso", ironizza sui social network Laura Bignami, senatrice del gruppo misto, ex 5 Stelle.

Che chiosa: "Dovrà subemendare l'emendamento".

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